Sustainability Week

Engagement, consulenza e finanza ad hoc per la transizione sostenibile delle imprese

La Sustainability Week di Borsa Italiana si conclude con il webinar Focus on Italian Experiences, dando voce a chi sta sostenendo la crescita della finanza sostenibile in Italia, mettendo a fattor comune le esperienze di engagement collettivo e il supporto innovativo fornito alle PMI dall’ecosistema finanziario e consulenziale. I cinque giorni di lavori hanno fornito un’occasione di confronto rilevante che ha coinvolto 170 investitori, 59 emittenti, 210 analisti sell side con oltre 1.000 incontri one to one, come ha evidenziato Sara Lovisolo, Head of Group ESG, Euronext.

Esperienze di engagement collettivo

Con la moderazione di Alessandra Franzosi, Head of Buyside Italy & ESG Investing, Euronext sono state illustrate le esperienze di engament collettivo portate avanti da Isabelle Reuss, Senior Climate and Social Advisor, Forum per la Finanza Sostenibile; Valeria Picchio, Coordinatrice Comitato Tecnico, Assofondipensione e Nabylah Abo Dehman, Head of Stewardship, Social Issues and Human Rights, PRI.

Molte le iniziative di queste realtà impegnate a fare crescere la trasparenza e il dialogo e accomunate dalla volontà di realizzare valore sostenibile (ad esempio con l’azionariato attivo). Ma perché l’azione collettiva abbia effetti realmente superiori a quelle dei singoli occorrono, è stato affermato, struttura e regole per fare in modo che la rappresentatività dei soggetti sia la più ampia possibile, che gli obiettivi da raggiungere siano definiti e condivisi, così come ruoli e responsabilità e che vengano coinvolti anche esperti del settore per aumentare competenza e capacità di leggere le risposte delle società.

Strumenti di finanza sostenibile per le PMI

La finanza sostenibile non può essere un’opportunità solo per le grandi società ma deve essere pervasiva nell’intero tessuto imprenditoriale, a partire delle pmi. Tra gli strumenti di finanza sostenibile a disposizione delle realtà più piccole i minibond sono considerati degli apripista e un peso importante è stato acquisito anche dai basket bond e dagli investimenti in fondi di credito diversificato. Questi temi sono stati approfonditi da Alessandro Mallo, Managing Director Debt Capital Markets, UniCredit; Marzio Cichetti, Head of Vendor Planning, Coordination and Development, ENI; Marta Testi, CEO, ELITE; Vincenzo Paolo Carbonara, Head of Alternative Financing, CDP e Marco Clerici, Co Head Investment Banking – Head of Global Financing, Equita e moderati da Annalisa Feliciani, Partner, Dentons.

È così emerso che i minibond, prestiti obbligazionari fino a 50 milioni di euro, sono divenuti una sorta di patente di affidabilità per gli emittenti che, con questo strumento, si avvicinano al mercato dei capitali. Un allenamento per le società di piccole dimensioni, che comprendono le dinamiche di questo mercato e che possono arrivare, in taluni casi, anche alla quotazione. Anche i basket bond (cioè obbligazioni emesse da società che si uniscono in base a vari criteri: regionali, settoriali o anche ESG) sono considerati una sorta di indicatore di qualità degli emittenti.

Infine, un ruolo importante è giocato anche dalla tecnologia: è il caso della piattaforma Open-es, strumento per la condivisione di dati relativi alla sostenibilità delle filiere produttive avviato da Eni, Boston Consulting Group (BCG) e Google Cloud e aperto a tutte le aziende impegnate nel percorso di transizione energetica.

Il ruolo dei consulenti ESG nel supportare la transizione sostenibile delle PMI

Decidere di avviare un percorso di sostenibilità è una scelta che spesso trascende la volontà del management o della proprietà di una società: sempre più frequentemente, infatti, arrivano pressioni in questa direzione da vari portatori di interesse: clienti, fornitori, terzo settore… E se prima la customer satisfaction era al centro delle scelte strategiche di una società è più che evidente oramai il passaggio alla stakeholder satisfaction. Forse per alcuni portatori di interesse fare richieste in ambito di sostenibilità è solo una moda del momento ma l’attenzione per la sostenibilità cresce e si consolida nel tempo: nel 2021, ad esempio, oltre il 40% dei fondi comuni di investimento da cercato di introdurre aspetti legati all’area ESG. Con questo filo conduttore si sono sviluppati gli interventi di Fabio Magnoni, Senior Manager Sustainable Innovation, BDO; Giovanni Aquaro, Partner, ERM; Emanuele Grippo, Partner, Gianni & Origoni; Gabriele Lucentini, Co-founder & President, Nirtya; Monica Mazzucchelli, Partner & Managing Director, Sircle Srl Società Benefit; Ghislain Boyer, ESG Advisory, Euronext Corporate Services; Floriana Vitale, Senior Manager, IR Top Consulting; Salvatore Amitrano, CEO, V-Finance con la moderazione di Elettra Pescetto, Senior Associate, Mid & Small Caps, PM & Origination, Borsa Italiana.

In conclusione, perché l’interesse alla sostenibilità si consolidi occorre che il management delle società abbia consapevolezza dell’opportunità di dedicare tempo e risorse ai temi della sostenibilità, di comprendere cioè che non si tratta di un costo fine a sé stesso ma di un investimento destinato a creare valore nel tempo. Per questo servono diversi strumenti, come company assesment che facciano emergere le attività core dell’azienda e il valore che ne può scaturire effettivamente. Grande attenzione, infine, anche al tema dei KPI, cioè ai parametri di riferimento delle performance, e alla loro comunicazione. Aspetti non semplici da gestire se si considera il fatto che non esiste uno standard unico, come per la reportistica finanziaria, e che ogni settore ha la sua specificità.