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Corporate Sustainability Assessment 

S&P Global: sui rating servono più trasparenza e attenzione all’impatto

I rating ESG sono uno strumento che assume sempre più rilevanza in un contesto in cui le aziende cercano di impegnarsi maggiormente in termini di sostenibilità. Secondo Doug Petersonpresidente e Ceo di S&P Global, una delle più importanti agenzie di rating globale, è necessario un approccio più olistico di quello attuale, che misuri sia gli aspetti positivi che le aziende forniscono sia rischi posti dalle questioni ESG. Con un approccio più trasparente e una maggiore attenzione all’impatto.

Il Corporate Sustainability Assessment (CSA) è una valutazione annuale delle pratiche di sostenibilità delle aziende, che copre oltre 10.000 società di tutto il mondo. Fin dal 1999, il report si concentra su criteri di sostenibilità che sono sia specifici del settore che finanziariamente rilevanti. Questo metodo di valutazione in ambito ESG, infatti, permette alle aziende di riportare direttamente le metriche chiave della sostenibilità e di confrontare le prestazioni della società su una vasta gamma di criteri economici, ambientali e sociali specifici del settore.

Robert Dornau, responsabile del Corporate Engagement di sostenibilità relativo all’S&P Global CSA

Da gennaio 2020 S&P Global ha acquisito i rating ESG e le unità di benchmarking ESG di proprietà di RobecoSAM, CSA compreso. “Ero convinto che l’acquisizione da parte di S&P Global due anni fa avrebbe dato al Corporate Sustainability Assessment una portata più ampia. Vedere che ora raggiungiamo il processo decisionale di 26 trilioni di dollari in AuM è davvero sorprendente”, ha commentato in una recente dichiarazione Robert Dornau, responsabile del Corporate Engagement di sostenibilità relativo all’S&P Global Corporate Sustainability Assessment.

Dornau ha voluto poi ringraziare tutte le 2.700 aziende che nel 2021 hanno deciso di prendere parte al CSA e alle 1.658 aziende che hanno anche accettato di condividere i dati sottostanti con i mercati dei capitali attraverso le piattaforme S&P Global. 

Questa settimana, Peterson, a proposito del rating ESG è intervenuto per sottolineare che “un punteggio ESG non supporta i principi fondamentali dell’investimento ESG se considera solo il rischio“. 

Doug Peterson, presidente e Ceo di S&P Global

In una lettera aperta, egli sostiene che i rating non possono guardare solo il rischio, ma devono riguardare anche l’impatto.

Sarà impossibile per i punteggi ESG sostenere il progresso degli obiettivi di sostenibilità se la misurazione dell’impatto non è parte integrante di una valutazione ESG“, scrive Peterson. E aggiunge: “Accanto all’impatto, è prudente considerare il rischio, come il futuro prezzo del carbonio o i rischi fisici, come parte di questa valutazione. Ma sosterrei che un punteggio ESG non supporta i principi fondamentali dell’investimento ESG se considera solo il rischio”.

Il Ceo di S&P Global, inoltre, riguardo all’annosa questione di quanto siano diversi i punteggi ESG da un fornitore all’altro, sostiene che questo non sia necessariamente un male. 

I punteggi ESG sono così diversi perché diverse sono le cose che cercano di misurare. 

“Per esempio, si potrebbe sostenere che il clima è il singolo problema più grande per la nostra società, e questo dovrebbe ricevere la massima considerazione quando si valuta un’azienda. Altri potrebbero avere un punto di vista diverso, considerando la diversità e l’inclusione o una politica di salario vivente di uguale importanza di una strategia a zero. Forse queste differenze devono essere accolte con favore – i partecipanti al mercato spesso apprezzano una diversità di opinioni per sostenere il loro processo decisionale”.

Secondo Peterson, piuttosto che allineare i punteggi delle diverse aziende, è necessaria una maggiore trasparenza. “La trasparenza assicura che ci sia chiarezza su dove e perché ci sono differenze di opinione“, scrive. 

Nonostante si sia evoluto negli ultimi anni, il mercato delle valutazioni ESG è ancora giovane e Peterson sostiene che l’attenzione deve concentrarsi su due elementi specifici: la trasparenza e l’impatto, essenziali, secondo lui, per sostenere un’ulteriore crescita, i progressi rispetto agli obiettivi sostenibili e la fiducia del mercato.

“Per concentrarci sul clima, due terzi delle più grandi aziende di tutto il mondo hanno almeno un asset ad alto rischio a causa dei pericoli fisici creati dal riscaldamento climatico, eppure non siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi”, scrive Peterson. Ecco perché l’attenzione all’impatto e alla trasparenza per i punteggi ESG è importante. 

Il Ceo conclude ribadendo la necessità di un impegno collettivo verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità da parte della comunità finanziaria: “Ma questi impegni devono essere realizzati. È essenziale che gli investitori abbiano accesso agli strumenti più rigorosi e credibili per sostenere il loro processo decisionale mentre cercano di fare progressi verso il rispetto di questi impegni“.