Banca Generali ha annunciato che pagherà circa 46 milioni di euro per chiudere la vertenza con l’Agenzia delle Entrate sul transfer pricing relativo al passato della delega di gestione di Bg Sicav alla lussemburghese BG Fml.
Secondo quanto comunicato da Banca Generali, la società sosterrà un onere effettivo di 45,99 milioni di euro, di cui maggiori imposte per 40,7 milioni e interessi per 5,29 milioni, senza applicazione di sanzioni per effetto dell’esimente della penalty protection. La banca aveva già accantonato al fondo per rischi fiscali 10,6 milioni e pertanto l’onere effettivo a carico dell’esercizio sarà di 35,4 milioni.
L’accordo, spiega una nota di Banca Generali, si fonda sul riconoscimento di una remunerazione per il passaggio, avvenuto nel 2008, della delega di gestione di Bg Sicav alla neocostituita lussemburghese BG Fml, riconosciuta in via decrescente per i periodi d’imposta dal 2014 al 2018. Allo stesso tempo, l’intesa “conferma il riconoscimento dell’idoneità della Documentazione Nazionale predisposta dalla Banca e in particolare del Transfer Pricing Model e della Transfer Pricing Policy in quanto appropriati per remunerare funzioni, asset e rischi della banca”, spiegano dalla società, aggiungendo che è stato inoltre riconosciuto che Banca Generali “non abbia in alcun modo contribuito alle attività esercitate da BG FML attraverso la prestazione di servizi non contrattualizzati”.