Green Deal Omnibus | ESG News

Delivering the EU Green Deal

UE: a che punto è il Green Deal all’arrivo del pacchetto Omnibus

A metà del 2024, i progressi del Green Deal europeo mostrano segnali contrastanti: su 154 obiettivi, solo 32 risultano “in corso”, mentre 64 necessitano di un’accelerazione per rispettare le scadenze. Al contempo, 15 obiettivi sono classificati come “non in progresso” o addirittura “in regressione”, mentre per altri 43 non sono disponibili dati aggiornati. È quanto emerge dal report Delivering the EU Green Deal. Progress towards target 2025, che analizza i risultati raggiunti tra il 2019 e il 2024 nell’ambito del Green Deal europeo (EGD) in sette aree chiave: neutralità climatica, economia circolare, zero inquinamento, energia, agricoltura, mobilità e industria.

Questi dati arrivano in un momento cruciale: il 26 febbraio 2025 verrà presentato il Clean Industrial Deal, il nuovo accordo volto a rilanciare la competitività dell’industria europea. L’urgenza di questa iniziativa era già stata evidenziata un anno fa, con la richiesta esplicita di misure più concrete per sostenere la transizione ecologica senza penalizzare il tessuto produttivo europeo.

Introduzione

Il report mostra i risultati significativi che sono stati raggiunti ed evidenzia la necessità di accelerare i progressi in molte aree. La causa principale del ritardo generale derivato dai risultati è da ricondurre al tempismo delle politiche vincolanti, che per la maggior parte di queste è stata concordata solo di recente e prevede di dare risultati determinanti nei prossimi anni.

Con la valutazione della transizione verde dell’UE su dati solidi e scientifici, il Green deal europeo identifica le aree prioritarie dove intensificare gli sforzi, al fine di raggiungere gli obiettivi di attuazione a breve termine e a determinare risultati a lungo termine per avere un’Europa sostenibile e con la neutralità climatica entro il 2050.

Il Green deal europeo, inoltre, è strettamente legato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, nell’ambito dell’Agenda 2030, in quanto condividono obiettivi comuni e affrontano le principali preoccupazioni legate alla sostenibilità ambientale, ricercandola anche nel contesto sociale ed economico.

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)

Le azioni per promuovere la transizione verde richiedono una cooperazione tra scienza, società e politica, che necessita di politiche basate su prove scientifiche solide, che devono fornire una valutazione dello stato attuale e dell’evoluzione prevista dei progressi, oltre alle possibili barriere e limitazioni, e che possano portare al coinvolgimento dei cittadini nel contributo verso gli obiettivi ESG.

Neutralità climatica

L’UE si è impegnata a ridurre le emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, come stabilito dalla Climate Law. Tuttavia, il ritmo di riduzione delle emissioni deve aumentare significativamente rispetto ai decenni precedenti per raggiungere questo obiettivo.

I settori regolati dall’Effort Sharing Regulation (ESR), come trasporti (esclusa l’aviazione), edilizia, agricoltura, piccola industria e rifiuti, stanno riducendo le loro emissioni, ma il target di riduzione del 40% entro il 2030 è ancora distante. L’agricoltura, in particolare, deve ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra “non CO2” come il metano o gli ossidi di azoto. Questo vale, soprattutto per il metano, anche nei comparti dei rifiuti e dell’energia.

Fonte: Delivering the EU Green deal. Progress towards target, 2025

Il regolamento LULUCF, che disciplina l’uso del suolo e la silvicoltura, punta a rimuovere 310 Mt/CO2 dall’atmosfera entro il 2030. Tuttavia, il serbatoio forestale dell’UE sta diminuendo, e il cambiamento climatico sta aumentando la pressione sulle aree destinate alla rimozione del carbonio.

L’attuazione delle politiche climatiche negli Stati membri è in corso, ma restano molte sfide. Servono percorsi concreti per raggiungere gli obiettivi nazionali e colmare le lacune normative.

Energia pulita

L’UE ha accelerato la transizione energetica, diversificato le forniture e promosso il risparmio energetico. Tuttavia, il raggiungimento dell’obiettivo del 42,5% di energia rinnovabile entro il 2030 richiede investimenti significativi in infrastrutture, produzione di idrogeno rinnovabile e potenziamento delle reti elettriche.

Il Net-Zero Industry Act l’UE ha semplificato la pianificazione degli impianti rinnovabili, mentre il Piano d’Azione per le Reti punta a modernizzare le infrastrutture elettriche. Nel 2023, l’energia eolica e solare hanno superato i combustibili fossili nella produzione elettrica, rendendo l’UE leader nell’eolico offshore. Tuttavia, è necessario accelerare gli investimenti in energia marina e solare e nel complesso il 65% dei target.

Fonte: Delivering the EU Green deal. Progress towards target, 2025
Economia circolare

In ambito di economia circolare sono stati definiti 37 obiettivi, di cui 35 quantificabili, principalmente riguardanti batterie, materie prime strategiche e riciclo di materiali. Tuttavia, 19 di questi obiettivi sono ancora in attesa di adozione legislativa.

I target vincolanti sul riciclo delle batterie al piombo-acido e nickel-cadmio sembrano raggiungibili, mentre la mancanza di metodi standardizzati impedisce di valutare i progressi sulle batterie in generale.

Fonte: Delivering the EU Green deal. Progress towards target, 2025

Sarà necessaria un’accelerazione del 37% degli obiettivi sull’economia circolare previsti dal recente Critical Raw Materials Act, che punta ad aumentare la capacità di estrazione, lavorazione e riciclo dei minerali strategici dell’UE, e dal Circular Economy Action Plan che ha introdotto misure per migliorare la sostenibilità dei prodotti e contrastare il greenwashing.

Fonte: Delivering the EU Green deal. Progress towards target, 2025
Mobilità

Ridurre del 90% le emissioni nette di gas serra nel settore trasporti entro il 2050 richiederà un’accelerazione drastica del tasso di riduzione delle emissioni. L’ETS2 – ovvero il sistema per lo scambio di quote di emissioni per i settori degli edifici, del trasporto stradale e altri (industrie energetiche, manifatturiere e delle costruzioni non già ricomprese nell’ambito di applicazione dell’attuale EU ETS) che ha preso avvio nel 2025, l’Alternative Fuels Infrastructure Regulation (AFIR) e gli standard sulle emissioni di CO2 del pacchetto Fit-for-55 saranno essenziali per questo obiettivo, si legge nel documento.

In particolare, la transizione ai veicoli a zero emissioni necessita di un’espansione rapida delle infrastrutture di ricarica elettrica e per l’idrogeno rinnovabile. Per soddisfare l’ambizione di 3 milioni di punti di ricarica entro il 2030, è necessario triplicare il ritmo delle installazioni.

Fonte: Delivering the EU Green deal. Progress towards target, 2025

Stando al rapporto, il 33% dei target dovrebbero essere raggiunti più velocemente. Il trasporto aereo e marittimo richiederà biocombustibili avanzati e combustibili rinnovabili non biologici (RFNBOs), con incentivi forniti dai regolamenti RED III e FuelEU Maritime. Il trasporto urbano contribuisce al 23% delle emissioni, e l’elettrificazione degli autobus sta avanzando, ma servono ulteriori investimenti per ridurre le emissioni dei veicoli pesanti e promuovere la ciclabilità.

Agricoltura

Per raggiungere l’obiettivo complessivo di riduzione delle emissioni nette di GHG del 55% nell’UE entro il 2030, sono necessari ulteriori sforzi anche nel sistema alimentare. Avanzamenti sono in corso, ma sono ostacolati da lacune nei dati. Il risultato è che i progressi dovrebbero accelerare nel 70% degli obiettivi. Le sfide includono la riduzione dei pesticidi, la perdita di nutrienti, l’espansione dell’agricoltura biologica e la riduzione dello spreco alimentare.

Fonte: Delivering the EU Green deal. Progress towards target, 2025

E se da un lato la PAC (Politica Agricola Comune dell’UE che impegna il 39% circa del bilancio) mira a sostenere la transizione, al contempo il report evidenzia la necessità di una maggiore coerenza con gli obiettivi climatici, innovazione tecnologica e sostegno alle comunità rurali.

Biodiversità

Gli obiettivi di biodiversità del Green deal mirano a proteggere e ripristinare la biodiversità in tutti gli ecosistemi dell’UE. L’attuazione della EU Biodiversity Strategy sta guidando un cambiamento trasformativo e rafforzando il ruolo dell’UE negli sforzi globali di conservazione.

La legge sul ripristino della natura adottata è uno strumento legale fondamentale per raggiungere gli obiettivi della UE Biodiversity Strategy, concentrandosi sul ripristino delle specie e degli ecosistemi. Non solo avrà un impatto positivo sul ripristino delle specie e degli ecosistemi, ma promuoverà anche la raccolta di dati per un miglior monitoraggio e attuazione delle politiche. La EU Biodiversity Strategy mira inoltre a ridurre la contaminazione del suolo, il consumo di suolo e l’erosione, in particolare nelle aree agricole. Nonostante i miglioramenti, i dati sul suolo dell’UE evidenziano problemi, come l’espansione della contaminazione e il ridursi dei serbatoi di carbonio.

Fonte: Delivering the EU Green deal. Progress towards target, 2025

Si prevede che la strategia forestale dell’UE acceleri la protezione e il ripristino delle foreste dell’UE, con il 3% rimanente delle foreste primarie e di vecchia crescita che sarà strettamente protetto entro il 2029. La gestione forestale, che interessa l’80% delle foreste dell’UE, è cruciale per le condizioni degli ecosistemi forestali e della biodiversità. L’intensificazione agricola contribuisce alla degradazione della biodiversità e degli ecosistemi, mentre gli ecosistemi sani sono essenziali per la sicurezza alimentare.

La conservazione della biodiversità supporta il benessere umano ed è strettamente collegata ai sistemi alimentari e agli sforzi per la zero inquinamento. Proteggere la biodiversità aiuta anche a mitigare i rischi come nuove malattie, carenze alimentari, inondazioni e siccità. Nonostante i progressi, la biodiversità continua a declinare a causa delle attività umane. I finanziamenti sono insufficienti per mitigare gli effetti e persistono le lacune nei dati. Gli strumenti politici dell’UE non sono stati completamente adottati dagli Stati membri.

Zero inquinamento

Sono stati raggiunti progressi nella riduzione dell’inquinamento atmosferico, con una significativa diminuzione dei decessi legati a tale inquinamento. Inoltre, l’UE è sulla buona strada per ridurre del 50% l’uso e il rischio di pesticidi chimici, nonché per ridurre le vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e l’acquacoltura entro il 2021.

Fonte: Delivering the EU Green deal. Progress towards target, 2025

L’implementazione delle Ambient Air Quality Directives recentemente concordate dovrebbe ridurre del 25% l’area degli ecosistemi UE minacciati dall’inquinamento atmosferico entro il 2030 rispetto al 2005. I progressi sono più lenti in altri settori, come il rumore, che non dovrebbe diminuire di oltre il 19% entro il 2030.

Analogamente, per quanto riguarda la qualità dell’acqua, l’immissione di nutrienti nell’acqua, il carico chimico e la concentrazione di rifiuti di plastica in mare si riducono a un ritmo lento e sarà necessario accelerare per raggiungere l’obiettivo di una riduzione del 50% entro il 2030.

L’allineamento delle politiche idriche di lunga data con le ambizioni del piano di zero inquinamento e del Green deal ha richiesto una serie di aggiornamenti ai quadri normativi. Questi aggiornamenti porteranno a liste riviste di inquinanti che gli Stati membri dovranno monitorare e segnalare nei prossimi anni. Si prevede anche che migliorino la qualità dei dati, facilitando così il monitoraggio del Zero Pollution Action Plan.

Saranno necessari ulteriori sforzi per raggiungere le ambizioni dell’UE di ridurre significativamente la generazione di rifiuti e garantire che tutti i suoli siano in condizioni di salute. La generazione di rifiuti ha visto una riduzione a causa della recessione economica legata alla pandemia. Le tendenze future per i suoli sono allarmanti, con il cambiamento climatico che aggrava l’erosione.

Conclusioni

L’Unione Europea ha fissato degli obiettivi per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con una transizione verde e sostenibile. Circa il 30% delle iniziative politiche proposte dalla Commissione Europea tra il 2020 e il 2024 riguarda direttamente l’implementazione dell’EGD. Questo include nuove iniziative come la rivoluzionaria European Climate Law, nonché revisioni ambiziose e aggiornamenti delle direttive e regolamenti precedenti, come la Renewable Energy Directive.

Raggiungere queste ambizioni richiede un maggiore supporto scientifico e tecnico per le politiche, incluso una valutazione integrata dei progressi verso gli obiettivi, sia nel presente che nel futuro, nonché l’identificazione precoce di potenziali lacune conoscitive. Rispettare le ambizioni del Green deal richiede uno sforzo collettivo e continuo, poiché implica un cambiamento a livello sociale, economico e governativo verso modalità alternative e più sostenibili di produrre, consumare e comportarsi. Nonostante queste sfide strutturali e l’implementazione relativamente recente di alcune politiche, i progressi sono in corso in molte aree.