impatto sociale | ESG News

Speciale Consulentia21

Capital Group, il ruolo dei Millennials in un’epoca di sconvolgimenti

Digitalizzazione e sostenibilità sono i due elementi emblematici che contraddistinguono la generazione dei Millennials. Persone tra i 25 e 40 anni, non più teenager, ma oramai adulti che si sono affacciati al mondo del lavoro durante la crisi del 2008, esperienza che ne ha influenzato l’approccio alla vita e ai consumi. E le cui scelte influenzeranno i modelli economici del futuro. Rappresentano, infatti, una grande fetta della popolazione mondiale perché contano ben 1,8 miliardi di persone, dislocati per l’86% nei Paesi emergenti. Soggetti apparentemente molto distanti per lingua, cultura ed estrazione sociale ma con un trait d’union fondamentale non presente nelle generazioni precedenti: la digitalizzazione.

“I Millennials sono cresciuti in un ambiente molto tecnologico e sono quindi abituati a trascorrere gran parte del loro tempo interconnessi. Hanno una minore attrazione per i beni fisici, ma più per le esperienze con una grande attenzione alla sostenibilità. Inoltre godono di un potere economico non indifferente” osserva Cristina Mazzurana, Managing Director di Capital group, intervenuta al webinair Consulentia21 organizzato da Anasf per spiegare il ruolo della generazione nata alle soglie del nuovo secolo nell’attuale complesso scenario economico.

“La camera di commercio USA ha calcolato che i circa 72 milioni di Millennials statunitensi spendono ogni anno circa 200 miliardi di dollari in beni e servizi. Inoltre” prosegue Mazzurana, “dal 2011 al 2045 ci sarà un trasferimento di ricchezza dai Baby boomer ai Millennials di circa 16 trilioni solo negli Stati Uniti, che diventano circa 30 trilioni considerando anche il comparto real estate. Se si pensa che il PIL USA nel 2017/8/9 si è aggirato attorno ai 20 trilioni, questo dato fa riflettere su quale possa essere l’impatto dal punto di vista di volumi e di ricchezza e fa soprattutto capire perché le imprese dovrebbero implementare strumenti adatti ad interagire con questa importante frangia della società“.

Alcune società come Netflix e Nintendo, che prima si occupavano di spedizione di dvd e di giocattoli e carte da gioco, hanno riconvertito i loro business per incontrare le esigenze dei Millennials. La prima ha ottenuto grande successo con lo streaming di video e contenuti online mentre la seconda, collaborando alla realizzazione del popolare videogioco free-to-play Pokemon Go, ha generato ricavi per 88 miliardi, un risultato straordinario se si pensa ai 42 miliardi di ricavi generati complessivamente con la saga di Starwars.

“Il secondo tema che caratterizza i Millennials”, aggiunge l’executive di Capital group, “è senza dubbio la maggiore sensibilità alla sostenibilità infatti i Millennials sono soggetti che hanno sviluppato una coscienza ESG maggiore rispetto ai loro genitori e, stando al sondaggio svolto, tre quarti di loro sarebbe disposto a spendere di più per un prodotto/servizio sostenibile”.

La crescente domanda di beni e servizi con declinazione ESG ha obbligato le aziende a conformarsi modificando il loro modello di business. Tra le prime a compiere una metamorfosi nel suo settore spicca Nike che, dopo le spiacevoli vicende di sfruttamento minorile, ha cambiato in maniera epocale il nodo di fare business e la percezione dello stesso; ora il 76% dei prodotti provengono da materiali riciclati, parte dei quali derivanti dalle 7,5 miliardi di bottiglie in plastica raccolte.

Altro esempio di azienda che è riuscita a precorrere i tempi è Enel. Il gruppo italiano operante nel settore energetico, tipicamente poco innovativo ed attraente soprattutto ad un pubblico di Millennials, ha avuto la forza ed il coraggio di cambiare radicalmente a partire dal management nominando Francesco Starace, CEO della linea di business delle rinnovabili, come CEO della società. Grazie al suo impegno ed al trasferimento delle sue competenze e pratiche, oggi la società è diventata primo operatore privato al mondo nel settore delle rinnovabili ed entro il 2022 il 68% della produzione di energia elettrica deriverà da fonti rinnovabili.

Capire le dinamiche e le motivazioni di questo importante gruppo di persone che avranno un crescente peso economico sul settore dei consumi permetterà alle aziende che sapranno evolversi e adattarsi di continuare a mantenere la loro rilevanza per questo pubblico e agli investitori di grado di individuare le multinazionali affermate e le aziende in fase iniziale che beneficiano di tendenze secolari globali a lungo termine.