Intelligenza artificiale e sostenibilità vanno a braccetto e la loro unione amplifica le potenzialità della gestione attiva. La tecnologia ha rivoluzionato tutti gli ambiti del vivere, dalla vita privata al lavoro. Nell’ambito dell’analisi finanziaria, permette di elaborare più velocemente i dati, di aumentare l’efficacia nella ricerca e fornisce al contempo una maggiore capacità previsionale (analisi predittiva sulla crescita di voci di bilancio come utili o ricavi) al fine di generare un alfa sostenibile e un maggiore rendimento corretto per il rischio. Se queste potenzialità sono unite alle pratiche di engagement e alla ricerca e alla ricerca ESG, il risultato è un incremento dell’alfa per gli investitori.
“In AllianceBernstein abbiamo sviluppato una serie di assistenti di intelligenza artificiale che potenziano l’attività di ricerca. Uno di questi è Abbie, un assistente virtuale di portafoglio, che aiuta i gestori nella ricerca di titoli con grandi prospettive di crescita e favorisce la costruzione dei portafogli che compongono la nostra offerta ai clienti” afferma Giovanni De Mare, Head of Italy, AllianceBernstein nel corso del webinar organizzato da ANASF in occasione della terza edizione di Consulentia21 “Come l’energia incontra l’innovazione“.
In ambito finanziario, e soprattutto nel risparmio gestito, la profonda rivoluzione tecnologica nonché l’uso di A.I. rappresentano un elemento cardine per raggiungere una maggiore efficienza nelle transazioni e non solo: la tecnologia accomuna scienza dei dati, apprendimento automatico e intelligenza artificiale.
L’utilizzo di A.I, per AllianceBernstein, è un elemento ormai imprescindibile nel processo di selezione di asset sui mercati finanziari e ricopre un ruolo primario nella composizione e nella gestione dei portafogli dedicati al Tech ed all’Healthcare.
“Questi due settori, Tech ed Healthcare, cresceranno più degli altri, il Covid-19 ha solamente anticipato i cambiamenti che già erano latenti nella società e il processo sarà irreversibile”, sottolinea Massimo Dalla Vedova, Director, Financial Institutions, AllianceBernstein.
“La pandemia ha introdotto e integrato nella nostra vita nuove abitudini di consumo e nuove tecnologie. Si è assistito ad un adattamento delle persone e delle aziende ad una nuova situazione. Il fondo AB International Technology Portfolio è stato composto per poter approfittare di questo trend. In AllianceBernstein, adottiamo una strategia volta ad intercettare le società con modelli di business disruptive rispetto al passato o che abbiano un vantaggio competitivo in quello che il nostro team di ricerca chiama con l’acronimo “ABC”: Artificial Intelligence, Big Data e Cloud. Società come Ansis, che sviluppa software ingegneristici, PayPal e Docusign, che gestisce su cloud documenti e firma elettronica, compongono una porzione del nostro portafoglio”, precisa Della Vedova.
Lo stesso ragionamento può essere applicato anche per il settore Healthcare dove i gestori di AllianceBernstein escludono le società cosiddette “Big Pharma” poiché il loro business dipende in gran parte dall’approvazione di prodotti e vaccini, che intrinsecamente inglobano una forte componente di volatilità e di rischio, preferendo invece società di grande qualità con business profittevoli come Intuitive Surgical, società robotica americana che, tramite il sistema “Da Vinci”, permette di eseguire interventi chirurgici a distanza o Align Technology che produce plastiche super-trasparenti e mini-invasive per apparecchi ortodontici.
La tecnologia, infine, è in grado di apportare un contributo essenziale nell’ambito della sostenibilità basti pensare alle implicazioni che per esempio può avere nella sharing economy. Da questo punto di vista, l’approccio concentrato di AllinaceBernstein, che prevede la selezione di una cerchia ristretta di società, permette da un lato di analizzare più approfonditamente le società in portafoglio e dall’altro di seguirle passo dopo passo nel loro percorso verso l’integrazione della sostenibilità attraverso una serie di pratiche come engagement e proxy voting.
“La tecnologia è parte integrante dei nostri due portafogli sostenibili tematici AB Sustainable Global Thematic e AB Sustainable US Thematic nei quali abbiamo posizioni in SVB, Adyen e Visa. In ognuna di queste sono stati sono stati rilevati degli ambiti di miglioramento dal punto di vista ESG e in qualità di asset manager attento a queste tematiche riteniamo necessario dover condurre queste società verso un maggior grado di integrazione della sostenibilità nelle pratiche aziendali”, ha commentato Elisa Bruscagin, Retail Sales Advisor, AllianceBernstein.
“Nonostante SVB, una delle principali banche commerciali americane, sia già molto ben posizionata in termini di impatto sociale con uno storico di oltre 30.000 start up finanziate, è stata riscontrata una debolezza nel parametro della parità di genere nel CdA; in Adyen, start up che agevola la trasmissione dei pagamenti digitali tra imprese e consumatori”, spiega Bruscagin, “abbiamo, invece, sensibilizzato la società riguardo al tema delle emissioni di carbonio”,
Le scelte di investimento e gestione di portafoglio sono inoltre guidate da due ulteriori parametri: corporate behaviour e impatto positivo. Nel primo caso vengono filtrate le società che presentano ottimi parametri di parità di genere nel CdA e retributiva, inclusione delle minoranze religiose ed etniche mentre nel secondo vengono individuate quelle in cui almeno il 25% degli utili sono riconducibili ad un prodotto o servizio che è funzionale al raggiungimento degli SDGs. L’intersezione dei due fattori permette di creare beneficio sociale e valore aggiunto sia in termini di sostenibilità che di performance rispetto al benchmark.