La maggioranza dei top manager ( 93%) ritiene che i fattori ESG siano cruciali per il successo delle proprie organizzazioni. Eppure, solo il 37% li percepisce come ben integrati nelle operazioni core business. È quanto emerge dal rapporto Sustainable Value Creation: Closing the Gap Between State Commitments and Operational Realities realizzato dal professor Robert Eccles dell’Università di Oxford e dalla professoressa Alison Taylor della NYU Stern School of business, in collaborazione con Salesforce, azienda di cloud computing statunitense. L’indagine ha coinvolto più di 200 professionisti, tra cui 76 dirigenti di alto livello delle funzioni di sostenibilità, finanza e tecnologia, provendienti come area geografica da Nord America, Europa e Asia, interpellati tra novembre e dicembre 2023,
Nel dettaglio, il documento identifica la qualità dei dati, la collaborazione interfunzionale, l’allocazione del capitale e l’implementazione come limiti all’integrazione della sostenibilità nelle funzioni aziendali principali.
La sostenibilità aziendale, si legge nel rapporto, è fortemente legata al successo complessivo e alla resilienza aziendale e, sebbene la maggior parte delle aziende abbia assunto impegni di sostenibilità, molte devono ancora trarne valore con successo. Senza questa creazione di valore, le aziende corrono il rischio di perdere risorse e investimenti in queste iniziative cruciali.
Indice
Il divario dei dati
L’accesso limitato a dati di alta qualità è motivo di preoccupazione. L’80% degli intervistati afferma che dati di alta qualità sulla sostenibilità sono “molto importanti” per ottenere il massimo valore dai propri impegni, ma solo il 27% vi ha accesso.
Inoltre, le nuove normative in materia di reporting rappresenteranno una sfida, con il 59% che ritiene che sarà “difficile” o “molto difficile” conformarsi alla direttiva sul reporting di sostenibilità aziendale (CSRD).
La mancanza di collaborazione
Anche la mancanza di collaborazione limita il progresso di integrazione. I leader aziendali intervistati riconoscono che le figure finanziarie (86%) e tecnologiche (75%) sono importanti per promuovere la sostenibilità all’interno di un’azienda. Tuttavia, ritengono anche che non vi sia sufficiente collaborazione tra questi team e il team di sostenibilità.
Il segnale positivo è che la maggior parte dei professionisti evidenzia un aumento della collaborazione tra la sostenibilità e le funzioni finanziarie e tecnologiche negli ultimi due anni. Ciò indica che, sebbene ci siano diverse lacune da colmare, i leader stanno unendo le forze per integrare la sostenibilità, anche se a ritmi diversi.
Nella sostenibilità si investe troppo poco
Dal report emerge che il 93% degli intervistati ritiene che la sostenibilità sia importante per il successo commerciale.
Tuttavia, sebbene la sostenibilità e in particolare le tre aree rappresentate da rischi, opportunità e impatti relativi a questo ambito, siano ritenuti importanti nei loro effetti sul successo commerciale, la maggior parte dei top manager interpellati dalla ricerca ammette che a questa attenzione non segue una concreta decisione operativa supportata da un adeguato piano di investimenti.
Il divario più evidente e impegnativo è quello tra il focus dei dirigenti e l’allocazione del capitale. Il 50% di tutti i team senior dichiara un elevato livello di attenzione verso la sostenibilità, ma solo un quarto di tutti i top manager stanzia un capitale significativo per realizzare questa apparente priorità. Secondo Salesforce si tratta di un divario enorme, che suggerisce un gap tra valori e comportamenti. e che potrebbe avere conseguenze dannose. “I leader senior e i team possono interessarsi profondamente, comprendere intellettualmente le sfide e sentirsi impegnati personalmente. Ma quando questo non corrisponde ai comportamenti e ai sistemi quotidiani di gestione di un’impresa, diventa un’area di grande discussione e attenzione, ma riceve poca azione”, si legge nel report.
Troppa enfasi sulla “reputazione” anzichè sulle azioni concrete
Un altro problema individuato da Salesforce è che le aziende vedono valore nella loro reputazione, ma non nelle attività concrete. Le azioni di sostenibilità ritenute in grado di generare il valore più alto coinvolgono percezioni e relazioni, come il miglioramento del marchio e della reputazione (73%) e la costruzione di relazioni più forti con gli stakeholder (67%). Meno valore viene attribuito invece ad aree commerciali come l’aumento delle vendite (50%), la garanzia di una catena di fornitura stabile (44%) e la riduzione dei costi (42%).
Ciò suggerisce che i professionisti saranno in grado di generare impatto dimostrando meglio come e dove la sostenibilità può generare valore nelle aree tangibili a cui i team di senior management assegnano i fondi. Infatti, quando Salesforce ha esplorato quali azioni potessero apportare più valore alla sostenibilità, il settore della ricerca e sviluppo e dell’innovazione si sono piazzati al primo posto. Si tratta di un’area tangibile che tradizionalmente attrae capitali significativi e guida il cambiamento in tutta l’organizzazione, dal miglioramento dell’efficienza all’aumento delle vendite.