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PMI, a che punto è l’implementazione delle pratiche ESG

L’implementazione di politiche e iniziative ESG nelle piccole e medie imprese italiane è un tema molto caldo nel dibattito sulla sostenibilità aziendale. La maggior parte delle analisi constatano che le PMI non hanno ancora implementato programmi ESG, nonostante la stragrande maggioranza abbia intenzione di farlo. Spesso questo tipo di aziende è guidato da CEO e dirigenti che ancora non conoscono o comprendono il concetto di ESG e questo fattore frena gli avanzamenti. E’ questo lo scenario evidenziato da uno studio effettuato lo scorso dicembre da Capterra, piattaforma per la ricerca e comparazione di software B2B, che ha voluto indagare le azioni svolte dalle PMI a supporto dell’ambiente e della società. Nello specifico, è stato misurato il livello di conoscenza delle pratiche ESG e quanto queste facciano parte delle strategie di business delle piccole e medie aziende italiane. A questo scopo sono stati intervistati i CEO e/o dirigenti di 266 PMI italiane.

Dall’indagine è emerso che ad oggi, solo il 27% dei CEO e dirigenti intervistati conosce e comprende il concetto di ESG. Ai vertici delle PMI sembra non esserci ancora chiarezza sull’acronimo con il 35% degli intervistati che era a conoscenza del concetto ma non del termine; il 23% che aveva già sentito la parola ma non ne conosceva il significato, e il 15% che non ne aveva mai sentito parlare.

Tra tutte le aziende oggetto dell’analisi, il 27% sta già applicando iniziative ESG, il 59% vorrebbe applicarle anche se ancora non lo sta facendo e il 14% non è interessata a farlo. In particolare, tra queste ultime, il 47% dichiara di avere un’azienda troppo piccola per poter supportare questo tipo d’iniziative.

Fonte: Capterra

Tra le aziende che mettono in atto azioni ESG, le iniziative più applicate sono quelle ambientali, svolte dall’81% delle aziende. A seguire quelle sociali, svolte dal 13% e infine il 7% ha dichiarato di implementare iniziative di governance.

Fonte: Capterra

Tra le azioni ambientali la maggior parte degli sforzi è legato ad iniziative di mitigazione al cambiamento climatico. In particolare, la ricerca ha evidenziato che tra i fattori che influenzano, o si prevede influenzeranno, la decisione a intraprendere questo tipo di azioni, le PMI individuano la scarsità e il costo delle risorse, l’aumento dei costi assicurativi, i danni alla reputazione (per esempio la pressione da parte dei consumatori), le modifiche dei processi aziendali per essere più conformi e l’interruzione della catena di approvvigionamento.

Dall’indagine è emerso che il 59% degli imprenditori intervistati è d’accordo che si debba agire immediatamente per limitare l’impatto del cambiamento climatico prima che sia troppo tardi, mentre il 27% ritiene che, nonostante il cambiamento climatico sia un problema, lottare contro di esso non dovrebbe essere una priorità ora.

Attualmente, la metà delle piccole e medie imprese che si impegnano sul fronte climatico notano che questa scelta porta maggiore soddisfazione e apprezzamento da parte dei clienti; mentre il 36% del campione evidenzia un miglioramento del morale dei dipendenti. Al contempo, il 32% dichiara un aumento della redditività e infine il 27% delle aziende apprezza un miglior posizionamento del proprio brand rispetto alla concorrenza.