Fitch, l’agenzia Usa di rating sul credito, mette sotto osservazione i rischi di governance delle banche globali. Un tema, quello della governance, che di solito non presenta particolari problematiche per i grandi istituti che operano nei paesi sviluppati e sottostanno a numerose regole e controlli, mentre è storicamente un elemento che può avere influenza sul giudizio per le banche attive nei paesi emergenti.
Tuttavia, la maggiore consapevolezza da parte dei diversi stakeholder porta a un grado di sensibilità maggiore verso queste tematiche. “La Governance e i rischi di crimini finanziari diventeranno più importanti ai fini dei rating dato che le autorità pubbliche, i consumatori e gli investitori ESG sono sempre più consci dell’impatto sociale delle istituzioni con cui hanno rapporti di affari e sono diventati meno tolleranti con le trasgressioni” spiega Fitch in una nota.
Per questo è importante monitorare con attenzione sulle regole di governo degli istituti di credito. L’agenzia di rating sottolinea infatti come l’impatto di una cattiva condotta o di un crimine finanziario vada al di là del costo della multa. Secondo esperti del settore il costo delle misure atte a porre rimedio a un crimine finanziario sono generalmente pari a 12 volte il costo della singola multa.
Per questo l’agenzia di rating, che già includeva un giudizio sugli elementi tradizionali di governance, ha acceso un faro su queste variabili. Ben inteso che il monitoraggio di tali elementi deve essere considerato nell’insieme, valutando, quindi, la probabilità che alcuni segnali portino a un eventuale evento negativo e alla capacità dell’istituto di porre rimedio. “Segnali di allerta non necessariamente portano ad azioni sul rating, ma un insieme di notizie e dati rende più probabile che si arrivi a una decisione” precisa Fitch.
Sul mercato ci sono sufficienti fonti di dati e notizie, tecnologia e algoritmi di analisi per valutare gli sviluppi dei rischi di governance di una entità sottoposta a rating.
Fitch, con il supporto di Sigma ratings, ha analizzato tre case history in un report denominato “I rischi di governence per le banche – Basarsi sull’esperienza e sulla competenza esterna per valutare i rischi di crimini finanziari”.
