Definita la graduatoria dell’indice ESG Identity Corporate Index 2024 che misura l’integrazione della sostenibilità nelle strategie aziendali. L’indice, messo a punto dall’Ufficio Studi di ET.Group, copre il 53% del Ftse Mib e il 45% delle prime 100 società quotate italiane.
A guidare la graduatoria sono Hera, che guadagna una posizione rispetto allo scorso anno, seguita da Eni (prima nel 2023) e Poste Italiane (sempre al terzo posto la scorsa edizione), con Erg quarta e Snam al quinto posto. Ai vertici delle non quotate ci sono Bnl Bnp Paribas, Cdp e Astm, davanti ad Autostrade per l’Italia e Alperia. Mentre Fiera Milano si afferma come prima delle società quotate extra le prime 100, davanti a Sit Spa, Illimity Bank, Safilo Group e Aquafil.
L’ESG Identity Corporate Index (ESG.ICI, ex Integrated Governance Index), progetto di ET.Group giunto alla nona edizione, è l’unico modello di analisi quantitativa del grado di integrazione dei fattori Esg nelle strategie aziendali. Sempre più, grazie alla presa di consapevolezza delle società partecipanti, l’indice si profila come un indicatore della “ESG Identity” dell’azienda.
Il campione di partenza coinvolge, oltre alle prime 100 società quotate, anche le società che hanno redatto la Dnf (paniere Consob) e le prime 50 società non quotate italiane. Il questionario è stato sottoposto, eliminando le sovrapposizioni, a un totale di circa 300 aziende. Nel 2024, ESG.ICI rimane a ridosso della soglia storica di 100 aziende, con una risposta al questionario di circa il 30% delle società coinvolte. Hanno partecipato 70 società quotate e 23 non quotate.
“Sostenibilità ambientale e responsabilità sociale sono elementi fondamentali per noi. Continueremo a lavorare per creare sempre più valore e per continuare ad essere un punto di riferimento solido per tutti gli stakeholder”, ha commentato Cristian Fabbri, presidente esecutivo del Gruppo Hera.
Giuseppe Zafarana, presidente del consiglio di amministrazione di Eni, ha invece affermato: “La governance Esg non solo promuove una maggiore trasparenza e responsabilità all’interno dell’azienda, ma rappresenta anche un elemento chiave per rafforzare la fiducia degli stakeholder e accrescere la reputazione aziendale. Continueremo nel nostro percorso di crescita ed evoluzione, impegnandoci a essere un punto di riferimento, per un cammino positivo della collettività”. Anche per Giuseppe Lasco, direttore generale di Poste Italiane l’integrazione della governace ESG è un elemento fondamentale della strategia.
“Il concetto di sostenibilità come elemento accessorio è ormai superato: per noi fa già pienamente parte della strategia di Snam, coinvolgendo in modo trasversale tutti i livelli del Gruppo, per garantire la continua creazione di valore del business nel percorso di transizione. In uno scenario globale in costante e rapida trasformazione, la nostra cultura aziendale si appoggia su una governance solida e al contempo flessibile che favorisce l’integrazione di comportamenti virtuosi in ogni ambiente in cui operiamo, adeguandosi alle diverse necessità ed evoluzioni”, ha infine commentato Matteo Tanteri, director Sustainability & Social impact di Snam.