Il 2021 è stato un anno volatile e impegnativo e, per molti versi, di transizione. Ci siamo concentrati sulle dinamiche dell’inflazione negli Stati Uniti, ma ancora non abbiamo assistito a un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. Nel 2022 queste aspettative saranno messe alla prova fino in fondo. In Cina sta prendendo forma un nuovo panorama geopolitico. Riteniamo che il ritiro delle truppe dall’Afghanistan e la nascita di un’alleanza militare tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito facciano entrambe parte di un focus strategico di lungo termine per contrastare l’influenza regionale della Cina. Mentre questi movimenti geopolitici sono in corso, potremmo iniziare a vedere un surriscaldamento del dibattito europeo sull’inflazione, con l’aumento dei prezzi dell’energia e i problemi alle catene di approvvigionamento che iniziano a pesare e le aspettative di inflazione che si rafforzano abbastanza da diventare impossibili da ignorare.
A fronte di questi fattori tematici top-down, ci aspettiamo di vedere sviluppi interni significativi in diversi Paesi, come ad esempio i cambiamenti politici in Argentina e Tunisia, così come le elezioni in Colombia e Brasile. In effetti, la Turchia potrebbe indire elezioni anticipate, e seguiremo la situazione tra Ucraina e Russia con estrema attenzione. In Cina, un’ulteriore chiarezza sul quadro politico relativo al settore immobiliare sarà probabilmente uno dei fattori chiave della performance per il credito societario dei mercati emergenti.
Detto questo, come nel 2021, i tassi di default nel complesso dovrebbero rimanere relativamente bassi, permettendo agli investitori di generare ritorni sul credito.
Infine, i benefici delle campagne vaccinali si faranno sentire più diffusamente in tutto il mondo, permettendo che il rimbalzo della crescita globale goda di una base più solida. Resta da vedere se la variante Omicron metterà o meno a repentaglio tale visione.
In questo contesto, ci aspettiamo che gli asset dei mercati emergenti in valuta forte mostreranno rendimenti beta moderati l’anno prossimo, guidati principalmente dal carry. Tuttavia, pensiamo che ci saranno molte opportunità di generare alpha assumendo punti di vista diversi su asset liquidi da una prospettiva bottom-up.
Il debito emergente in valuta locale resta in focus, poiché si tratta di un’asset class che potrebbe sovraperformare con le giuste tempistiche. Il debito corporate dei mercati emergenti dovrebbe continuare a offrire una certa diversificazione. È probabile che assisteremo a sviluppi interessanti in termini di nuove tendenze ESG, mentre il carry stabile continua a fare la sua parte, in combinazione con uno scenario benigno di tassi d’insolvenza.