Si è aperta oggi a Cali in Colombia, primo paese ospitante del Sud America, la COP16, sedicesima Conferenza delle Parti (COP) sulla biodiversità, l’organo di governo della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), il trattato internazionale adottato al Summit della Terra a Rio de Janeiro nel 1992. Il suo obiettivo è stabilire agende, impegni e quadri di azione per la conservazione della diversità biologica e il suo uso sostenibile, oltre a garantire una condivisione equa e giusta dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche. La COP si svolge ogni due anni.
Lo slogan dell’edizione di quest’anno è Pace con la Natura, un invito a riflettere per migliorare il nostro rapporto con l’ambiente e ripensare un modello economico che non privilegi l’estrazione, lo sfruttamento eccessivo e l’inquinamento della natura.
“Questa sarà una grande opportunità per una delle nazioni più biodiverse del mondo. L’evento”, ha affermato Susana Muhamad, Ministra dell’Ambiente della Colombia, “lancia un messaggio dall’America Latina al resto del pianeta sull’importanza dell’azione climatica e della protezione della vita. Sottolinea l’impegno della Colombia, del Presidente Gustavo Petro e dell’intero Paese, per preservare il nostro pianeta.”
La COP16 sarà la prima COP sulla Biodiversità dopo l’adozione del Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal, avvenuta durante la COP 15 nel dicembre 2022 a Montreal, Canada durante la quale si è arrivati a un accordo storico prevede di proteggere il 30% della biodiversità terrestre e marina entro il 2030, nel rispetto dei diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali.
A 24 mesi di distanza i diversi Paesi (le Parti della Convenzione) dovranno mostrare come le loro strategie nazionali per la biodiversità e i piani d’azione (NBSAP) siano allineati al Quadro. Inoltre, la COP 16 svilupperà ulteriormente il quadro di monitoraggio e promuoverà la mobilitazione delle risorse per il Quadro Globale per la Biodiversità. Tra gli altri compiti, COP16 dovrà anche finalizzare e rendere operativo il meccanismo multilaterale per la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’uso delle informazioni sulle sequenze digitali delle risorse genetiche.
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