Studio OCSE-Amundi

Pari Opportunità e Disuguaglianze: la percezione dell’opinione pubblica

La disuguaglianza è stato un tema importante per anni ma la pandemia di Covid-19 ha portato questo argomento in primo piano. Dal 28 novembre l’OCSE ha reso disponibili una serie di note che evidenziano i risultati principali di un modulo sulle opportunità sostenuto da Amundi e incluso nell’indagine OCSE Risk that Matter Survey 2022. Queste note illustrano l’importanza che le persone attribuiscono ai diversi aspetti della disuguaglianza: il ruolo dell’impegno personale e dei fattori al di fuori del controllo dei singoli individui che generano una disparità di opportunità, nonché il ruolo dei diversi attori nella riduzione delle disuguaglianze e il tipo di politiche e azioni da privilegiare.

“I dati raccolti dall’OCSE con il supporto di Amundi in 27 Paesi OCSE rivelano una diffusa preoccupazione dell’opinione pubblica per l’attuale livello di disuguaglianza economica e la mancanza di opportunità nella società. Stiamo per affrontare la sfida più grande, dato che la stragrande maggioranza degli intervistati ha chiesto una maggiore azione collettiva per ridurre queste disuguaglianze e garantire pari opportunità, e ha anche espresso la propria opinione su come ridurre questi problemi, chiedendo il coinvolgimento attivo del settore privato”, ha dichiarato Jean-Jacques Barbéris, Director of the Institutional and Corporate Clients Division & ESG di Amundi.

“Grazie al sostegno di Amundi siamo stati in grado di raccogliere nuovi dati sulla percezione dell’uguaglianza da parte dell’opinione pubblica, contribuendo a colmare la mancanza di dati oggettivi su questioni che sono al centro del dibattito pubblico in molti Paesi OCSE. Ad esempio, i nostri dati hanno dimostrato che il settore pubblico e quello privato, così come la società civile e i singoli cittadini, sono visti come soggetti che hanno un ruolo da svolgere nell’affrontare la disuguaglianza e la carenza di opportunità. Le preoccupazioni per la disuguaglianza si traducono anche nel sostegno a un’ampia gamma di opzioni e misure politiche diverse, che vanno ben oltre le tasse e i trasferimenti sociali”, ha aggiunto Romina Boarini, Director at the OECD Centre on Well-being, Inclusion, Sustainability and Equal Opportunity (WISE).

I principali risultati sulla “percezione delle pari opportunità” pubblicati dal Centro WISE di OCSE sono illustrati in tre note informative. 

Duro lavoro, privilegio o fortuna: esplorare il punto di vista degli intervistati su ciò che conta per andare avanti nella vita

Rispetto a questa nota, l’OCSE individua alcuni risultati principali:

  • In media, due intervistati su tre ritengono che si debba fare di più per promuovere le pari opportunità;
  • La maggioranza degli intervistati (in media il 60%) ritiene che impegnarsi molto nel lavoro sia essenziale o molto importante per determinare la posizione sociale di una persona, ma la maggior parte riconosce che non è l’unico fattore di successo;
  • Il 43% degli intervistati ritiene che fattori al di fuori del proprio controllo, come il paese di nascita o il fatto di avere genitori istruiti, siano determinanti per il successo di un individuo;
  • Il destino sembra giocare un ruolo importante nei redditi bassi, la fortuna invece non sarebbe così decisiva per chi ha redditi alti: le circostanze al di fuori dal controllo del singolo individuo (come la fortuna) sono percepite come più determinanti per i cattivi risultati che per quelli positivi;
  • Le persone che attribuiscono valore al forte impegno nel lavoro accettano le disparità di reddito come ricompensa per gli sforzi fatti.
Lavorare fianco a fianco: esplorare le opinioni degli intervistati sul ruolo dei diversi attori nella lotta contro le disuguaglianze

Rispetto a questo tema, i risultati principali sono:

  • Quasi il 70% degli intervistati è preoccupato per l’attuale livello di disuguaglianza economica nella società e si interroga sulla distribuzione delle risorse. Le disparità non sono solo economiche: vanno ben oltre il reddito e riguardano ogni aspetto della vita delle persone, come il potere politico dei cittadini, la rappresentanza, l’istruzione;
  • Per la stragrande maggioranza degli intervistati (70%), la responsabilità di ridurre le disuguaglianze economiche spetta a più soggetti;
  • Emergono chiare differenze in base all’età: gli intervistati più giovani sono più propensi a sostenere il coinvolgimento dei governi locali, delle ONG e dei loro concittadini. Gli intervistati più anziani (dai 54 anni in su) tendono a favorire il coinvolgimento del settore privato e degli individui facoltosi nella lotta alle disparità economiche. 
Esplorare le opinioni degli intervistati su cosa si dovrebbe fare per combattere le disuguaglianze

Dallo studio OCSE emerge che gli intervistati sono molto favorevoli alle politiche di pari opportunità, in particolare:

  • Il 46% è favorevole a migliorare l’accesso all’istruzione;
  • Il 52% è favorevole all’aumento del salario minimo;
  • Misure di ridistribuzione come la tassazione dei redditi più alti o l’estensione dei sussidi ai redditi bassi sono appoggiate da meno del 40% degli intervistati;
  • L’azione del settore privato è considerata una leva essenziale;
  • Due terzi degli intervistati ritengono che il settore privato possa svolgere un ruolo significativo nella riduzione della disuguaglianza di reddito riconoscendo salari equi ai dipendenti meno pagati;
  • Oltre il 40 % degli intervistati ritiene che il settore privato debba affrontare anche le disparità retributive;
  • Le preferenze per le misure politiche variano a seconda del livello di disuguaglianza e di mobilità all’interno di uno specifico paese;
  • In contesti di elevata disuguaglianza, gli intervistati danno priorità alle politiche rivolte alle famiglie a basso reddito
  • Nei paesi in cui la mobilità intergenerazionale è limitata, gli intervistati sono favorevoli a misure destinate ai redditi più alti, come l’aumento dell’imposta sul reddito;
  • Il reddito e l’età hanno un’influenza significativa sulle preferenze;
  • Gli intervistati più facoltosi tendono a dare priorità alle politiche che rafforzano le pari opportunità, mentre il tema della redistribuzione è meno diffuso nelle fasce di popolazione con redditi più bassi;
  • Nelle fasce di età più elevate, gli intervistati si sono dimostrati più favorevoli a misure incentrate sulla concorrenza di mercato e sull’aumento delle imposte sui redditi più alti.