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Intesa Sanpaolo al via “Motore Italia”, piano di rilancio da 50 mld per le PMI favorendo investimenti ESG

Intesa Sanpaolo ha presentato oggi “Motore Italia”, il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative per consentire alle PMI italiane di superare la fase di difficoltà causata dal Covid 19 e rilanciarsi attraverso nuovi progetti di sviluppo e crescita. Il piano mette a disposizione 50 miliardi di euro di nuovo credito a favore di iniziative per la liquidità e investimenti nella transizione sostenibile e digitale, in linea con i futuri obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan).

Anticipando i bisogni di liquidità e supporto in vista delle prossime scadenze delle misure governative, la misura fondamentale del programma stabilisce nuove soluzioni di allungamento della durata dei finanziamenti in essere, ampliando le iniziative di sostegno alla liquidità già messe in atto nel corso del 2020.

“Siamo già sostenendo la gestione degli impegni finanziari di breve termine, finanziando la liquidità e intervenendo con la sospensione delle rate e con specifici interventi sui settori più colpiti. Ora è il momento di fare un passo in più per accelerare insieme il rilancio, con un impegno” ha spiegato Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, intervenendo alla presentazione del progetto Motore italia, “orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale, sociale. Solo investendo sulla crescita e sulla transizione digitale e sostenibile saremo in grado di recuperare tempestivamente la nostra competitività sul mercato interno ed estero”.

Anna Roscio, responsabile direzione Sales&Marketing Imprese, ha illustrato i 5 pilastri del nuovo piano di Intesa Sanpaolo e le misure predisposte per supportare la ripartenza delle PMI italiane, Gregorio de Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, ha rappresentato contesto e prospettive dell’economia italiana mentre Nando Pagnoncelli, presidente di IPSOS, ha descritto il contesto sociale.

Il programma “Motore Italia” di Intesa Sanpaolo si compone di cinque linee di intervento, calibrate sulle direttrici strategiche della crescita del Paese che, complessivamente, potranno innescare nuove erogazioni di credito per oltre 50 miliardi di euro, grazie anche al supporto delle risorse rese disponibili attraverso il Fondo Centrale di Garanzia e SACE.

1. Liquidità ed estensione dei finanziamenti

Il primo pilastro punta a fornire liquidità ed estensione dei finanziamenti alle PMI. Per accompagnare oggi le imprese nella strada della ripresa è essenziale individuare nuovi strumenti che favoriscano una prospettiva di medio-lungo periodo, in grado di rafforzare il posizionamento finanziario delle imprese, contribuire alla ricostituzione progressiva dei cash flow, recuperare sostenibilità finanziaria e cogliere opportunità per nuovi investimenti. Obiettivo a cui Intesa Sanpaolo punta grazie a ‘Motore Italia’, mettendo a disposizione nuove soluzioni per l’allungamento dei finanziamenti in essere fino a 15 anni, facendo leva sull’attuale quadro normativo che consente l’utilizzo delle garanzie del Fondo Centrale all’80% concesse ai sensi del regolamento sul “de minimis”.

2. Investimenti per la transizione tecnologica

Il secondo pilastro del piano punta a supportare nuovi investimenti per favorire il rinnovamento tecnologico, la transizione digitale, l’innovazione e la ricerca industriale delle PMI. Le soluzioni e la consulenza di Intesa Sanpaolo accompagneranno le imprese nel cogliere i benefici offerti dal piano Transizione 4.0 della Legge di Bilancio 2021, facendo leva sulle misure fiscali previste per chi investe, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan).

Altra fondamentale area di intervento è il percorso di accompagnamento alla transizione sostenibile delle imprese, dedicando misure per finanziare investimenti in ottica ESG ed economia circolare. La trasformazione delle imprese in chiave ESG accresce infatti il valore della loro competitività, al tempo stesso l’adozione di modelli di business “circolari” sarà un fattore fondamentale per la crescita e il rilancio dell’economia italiana. Su queste premesse sono già attivi i nuovi S-Loans, che si affiancano al plafond destinato da Intesa Sanpaolo ad investimenti in Circular Economy. Si tratta di una linea specifica di finanziamenti volti a supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile, che in pochi mesi dalla loro introduzione hanno già messo a disposizione oltre 800 milioni di euro per progetti realizzati da piccole e medie imprese.

3. Investimenti per la transizione sostenibile

Un’ulteriore linea verso la transizione sostenibile riguarda gli interventi a favore dell’efficientamento e della riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano. Intesa Sanpaolo ha attivato, fin da agosto 2020, soluzioni per l’acquisto dei crediti fiscali legati al Superbonus previsto dal Decreto Rilancio. In pochi mesi il Gruppo ha raccolto richieste da parte delle imprese per oltre 13.000 progetti di riqualificazione per un controvalore di 1,8 miliardi di euro, che salgono a 35.000 includendo anche le richieste dirette da parte di privati e condomìni.

4. Finanza strutturata e straordinaria

Il quarto pilastro è il rafforzamento dell’offerta e delle strutture consulenziali dedicate a operazioni di finanza straordinaria per PMI rappresenta una ulteriore area di intervento di ‘Motore Italia’. L’obiettivo è favorire la crescita dimensionale delle imprese attraverso operazioni di M&A, rafforzamento patrimoniale o soluzioni di finanza innovativa quali l’emissione di bond. La nuova proposta di Intesa Sanpaolo è in grado di assecondare le evoluzioni del contesto di mercato, essendosi dotata in IMI CIB di una struttura per la finanza straordinaria dedicata alle PMI, che riserva un servizio di assistenza dalla nascita del bisogno fino all’execution dell’operazione, analogamente a quanto viene usualmente fatto con le imprese di grandi dimensioni. L’offerta è ulteriormente rafforzata in quanto include strumenti finanziari innovativi e bond con garanzia pubblica e contribuisce a rafforzare il legame delle imprese con gli interlocutori istituzionali. Grazie alla collaborazione con Elite di Borsa Italiana, sono già state avviate esperienze come i basket bond e Elite Lounge per le PMI, sostenendo oltre 300 deal per un controvalore di oltre 4,5 miliardi di euro.

5. Soluzioni non finanziarie e partnership qualificate

Il quinto pilastro del Piano mette a disposizione delle PMI strumenti per favorirne l’orientamento alla digitalizzazione e allo sviluppo anche attraverso servizi non finanziari. Per colmare il gap in ambito digitale, Intesa Sanpaolo ForValue e le sue società partner offrono alle imprese supporto nel posizionamento digitale per rafforzarne la presenza sul web e garantirne la competitività nel mercato attuale e potenziale. Inoltre, grazie alla nuova realtà operante nel Gruppo, Intesa Sanpaolo RentForyou, le PMI potranno optare verso il noleggio operativo a lungo termine come soluzione alternativa all’acquisto dei beni strumentali.

Per agevolare al massimo il coinvolgimento delle imprese potenzialmente interessate ai contenuti di ‘Motore Italia’, Intesa Sanpaolo avvierà nei prossimi giorni un roadshow territoriale che punta a condividere proprio con le PMI i contenuti delle operazioni proposte.

“Un reale cambio di passo sarà però possibile solo aumentando il livello degli investimenti, soprattutto immateriali, recuperando il gap che si è accumulato nell’ultimo decennio: sono 128 i miliardi di investimenti in più se l’Italia avesse seguito la stessa dinamica della Germania. È necessario investire sul green e sul digitale. La transizione ambientale”, ha sottolineato De Felice, “è una straordinaria opportunità per accelerare la crescita e renderla più sostenibile, interrompendo lo sfruttamento delle risorse naturali e ambientali. La transizione green diverrà sempre più forte e desiderata dalle popolazioni in particolare da quelle più giovani. È in continua crescita la domanda di investimenti che tengano conto dei fattori ambientali, sociali e di governance: i fondi d’investimento sostenibili, a livello globale, hanno raggiunto asset totali per un controvalore pari a 1.000 miliardi di dollari e sono cresciuti del 35% rispetto a fine dicembre 2019″.

Pagnoncelli ha commentato: “La consapevolezza dell’evoluzione in atto verso un mondo più sostenibile è evidente alle imprese; 6 su 10 hanno avviato iniziative di sostenibilità, ma è una parte minoritaria quella che le ha inserite nelle proprie strategie di business, dimostrando di aver approcciato in modo convinto il tema. Le spinte verso uno sviluppo più sostenibile vengono dalle istituzioni e dai consumatori, ma sempre più spesso si sente lo stimolo propulsivo degli ESG, che valutano e valorizzano i fattori ambientali, sociali e di governance. Saranno sempre più centrali per l’azienda e diventeranno sempre più un criterio per le scelte di business aziendale”.