Nell’acronimo ESG, qual è la lettera più importante? Per i trader, a quanto pare è la “G” di governance. A rivelarlo è un sondaggio svolto dagli analisti di Bloomberg Intelligence, che hanno chiesto di recente ai responsabili e ai senior trader di 93 società di gestione patrimoniale europee, compresi gli hedge fund, cosa conta di più per la loro attività: la E, la S o la G. La vittoria di quest’ultima è stata schiacciante: i trader ritengono che la governance sia la più importante.
L’indagine ha rilevato che l’87% dei trader europei ha dichiarato che la governance è “importante” o “molto importante” per la loro attività, soprattutto nei rapporti con i fornitori e le controparti.
A differenza dei gestori di portafoglio, che si concentrano maggiormente sui pilastri ambientali e sociali, i trader si preoccupano soprattutto di lavorare con controparti che mantengono standard etici, secondo Larry Tabb, responsabile della ricerca sulla struttura del mercato di Bloomberg Intelligence. L’ultima cosa che i trader vogliono è rimanere invischiati in problemi legati alla governance e alla compliance sulle normative, quindi prestano molta attenzione a questo aspetto.
Molti trader, quindi, hanno dichiarato che eviteranno di entrare in affari con aziende che non rispettano codici di condotta specifici, tra cui la privacy sui dati, la lotta alla corruzione e i controlli interni etici, o con aziende che sono soggette a sanzioni nazionali. Le aziende più piccole, ovvero quelle che gestiscono meno di 1 miliardo di sterline (1,2 miliardi di dollari), hanno attribuito maggiore importanza a tutte e tre le componenti ESG rispetto alle aziende più grandi. Solo il 12% delle grandi imprese, quelle che gestiscono più di 15 miliardi di sterline, ha classificato la componente ambientale dell’ESG come “molto importante”, rispetto al 39% delle medie imprese e al 47% delle piccole imprese.
In generale, le considerazioni sociali sono il pilastro meno essenziale tra i trader.