Entro il 2050 è possibile abbattere le emissioni di CO2 di circa il 70% e occupare 52.000 lavoratori investendo nell’acciaio sostenibile attraverso il giusto mix tecnologico. Lo afferma il nuovo report pubblicato dal WWF Italia che individua tre possibili scenari, ovvero conservativo, prospettico e auspicabile e misura le relative opportunità e le sfide della produzione di acciaio, primario e secondario, nel nostro Paese.
“La decarbonizzazione dei settori hard to abate non è semplice, e a nostro parere la scommessa è la capacità di governo e industria di saper governare e gestire la complessità. Come orizzonte temporale” ha spiegato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia di WWF Italia le cui parole si leggono sul sito dell’organizzazione, “lo studio considera azioni di mitigazione delle emissioni dei gas serra sul breve e sul medio-lungo periodo. Le azioni a breve termine prevedono l’integrazione di soluzioni innovative anche all’interno di impianti preesistenti, al fine di limitare l’entità degli investimenti richiesti in attesa del consolidamento delle tecnologie più innovative. Queste ultime dovranno essere implementate nel medio-lungo periodo, al fine di decarbonizzare completamente il settore entro il 2050”.
E proprio a inizio mese, ricorda Snam, ha preso avvio la prima sperimentazione condotta in Italia presso un impianto siderurgico che prevede l’impiego di idrogeno nella lavorazione di prodotti in acciaio.
Tale sperimentazione è resa possibile grazie alla collaborazione tra Snam, operatore europeo di infrastrutture energetiche, TenarisDalmine, società di Tenaris che produce tubi e servizi per il mondo dell’energia e Tenova, azienda attiva nello sviluppo e fornitura di soluzioni sostenibili. Avrà una durata iniziale di 6 mesi e intende valutare le prestazioni e l’affidabilità dell’utilizzo dell’idrogeno nell’industria siderurgica e, più in generale, nei settori hard to abate maggiormente difficili da decarbonizzare.
L’obiettivo è utilizzare idrogeno prodotto in situ per alimentarvi un bruciatore recentemente sviluppato da Tenova (100% H2 ready) installato in un forno di riscaldo per la laminazione a caldo di tubi senza saldatura, presso lo stabilimento di TenarisDalmine (a Dalmine, provincia di Bergamo). Il test contribuirà anche a definire e implementare linee guida sulla sicurezza e procedure di gestione dell’impianto, dando così avvio allo sviluppo di soluzioni integrate che possano ridurre in modo sostanziale le emissioni di CO2 dei processi produttivi delle industrie hard to abate.
TenarisDalmine metterà a disposizione il sito e il forno di riscaldo, contribuendo con il suo know-how all’installazione, alla conduzione e al monitoraggio delle prestazioni degli impianti siderurgici. Snam, valorizzando le proprie competenze nelle tecnologie collegate all’idrogeno e nel trasporto di molecole, metterà un sistema per l’elettrolisi alcalina a disposizione di TenarisDalmine, che lo opererà per produrre l’idrogeno necessario al test.
Tenova, a sua volta, completa la value chain del processo, mettendo a fattor comune il proprio know-how sui sistemi di combustione e, in particolare, fornendo bruciatori specificamente realizzati per essere alimentati con idrogeno. Il progetto ha previsto anche il significativo contributo di Techint Engineering & Construction, azienda che fornisce servizi di progettazione e project management in continua espansione nel settore della transizione energetica, con lo sviluppo dell’ingegneria di massima e di dettaglio dell’installazione, lo sviluppo dell’analisi dei rischi e la verifica della conformità con i requisiti di legge e con gli standard di sicurezza.
Con questa prima collaborazione presso lo stabilimento di TenarisDalmine, Snam supporta un player del settore nella modalità “Hydrogen as a Service”, un servizio ad hoc per abilitare l’impiego dell’idrogeno decarbonizzato all’interno di stabilimenti produttivi industriali o di altri contesti applicativi, nel quale Snam fornisce in leasing il sistema di elettrolisi che verrà operato dall’utilizzatore finale. Il programma fa parte del più ampio sforzo che Snam sta compiendo come operatore di sistema per accompagnare le esigenze delle realtà industriali nel loro percorso di decarbonizzazione su processi che hanno bisogno di essere testati in vista di soluzioni infrastrutturali future su larga scala.
A loro volta, le aziende del gruppo Techint (TenarisDalmine, Tenova e Techint Engineering & Construction) consolidano il loro know-how nello sviluppo, l’implementazione e la validazione delle tecnologie necessarie per la progressiva decarbonizzazione delle industrie hard to abate, attraverso la graduale sostituzione dei combustibili fossili con idrogeno verde.