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Rete elettrica

Terna buoni risultati nell’asta sulle capacità 2024

Il 21 febbraio scorso si è svolta l’asta del mercato della capacità per l’anno di consegna 2024, che assegna contratti annuali (per capacità esistente) e di 15 anni (per capacità nuova) rispetto alla capacità disponibile per il sistema elettrico (CDP). L’asta è organizzata da Terna, che è il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale. 

L’obiettivo alla base del meccanismo di assegnazione dell’asta è di garantire l’adeguatezza e la sicurezza del sistema elettrico, e di guardare ai piani governativi, in particolare il PNIEC, per implementare il processo di decarbonizzazione.  

Il gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha aggiudicato l’intera capacità che poteva essere assegnata (38mila MW), un risultato migliore rispetto a quelli delle aste degli anni precedenti in cui Terna non aveva soddisfatto del tutto il proprio fabbisogno. 

I risultati della gara sono stati diffusi il 22 febbraio: sono stati assegnati 34.153 megawatt di capacità esistente, con un premio di valorizzazione di 33.000 euro annui per megawatt e con un contratto che copre l’anno 2024. Per quanto riguarda i MW di nuova capacità, ne sono stati assegnati 3.378 (1.504 MW già autorizzati e 2.274 MW non autorizzati), con un contratto della durata di 15 anni e un premio di valorizzazione di 70.000 euro per l’autorizzata e da 33.000 a 51.000 euro per la non autorizzata. 

Un segnale positivo in un periodo in cui la crisi causata dal caro energia ha reso ancora più evidente la necessità di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, è che 1.100 MW di capacità sono stati assegnati a sistemi di accumulo, ovvero le batterie, sui 38mila MW complessivi. 

Buoni risultati anche sul fronte dei piani di spegnimento del carbone e della dismissione degli impianti termoelettrici, in particolare quelli situati in Sardegna (Sulcis, Fiumesanto e Sarlux). Terna può così realizzare il piano che aveva presentato nei mesi scorsi al Ministero della Transizione Ecologica con il quale si era prefissata l’obiettivo di dismissione degli impianti idroelettrici nella regione sia grazie al Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino tra Sicilia, Sardegna e Campania, sia attraverso l’assegnazione di 500 MG di “capacità disponibile in probabilità” coperti con i sistemi di accumulo. Con questi presupposti, il Gruppo di Donnarumma dovrebbe essere in grado di spegnere la prima metà degli impianti termoelettrici sardi nel 2026, e la seconda tranche nel 2027.