Nell’ambito della nuova Legge di Bilancio, il governo italiano punta a ridurre i “sussidi ambientalmente dannosi” (Sad) e, parallelamente, a incrementare le entrate. Tra le misure adottate, l’aliquota IVA per lo smaltimento dei rifiuti in discarica passa dal 10% al 22%. Questa decisione, contenuta nell’articolo 7 del disegno di legge e prevista per il 2025, inciderà su tutte le operazioni di conferimento e incenerimento di rifiuti senza recupero energetico. Tra i rifiuti colpiti figurano quelli urbani, i fanghi di trattamento delle acque e i residui di depurazione.
Il governo prevede di incassare 148,1 milioni di euro da questa manovra, giustificando l’aumento come una misura in linea con i principi dell’economia circolare e le direttive europee, che incentivano a ridurre al minimo l’uso delle discariche. La relazione illustrativa evidenzia come l’incremento dell’IVA sarà inevitabilmente scaricato sugli utenti finali, colpendo però anche chi smaltisce rifiuti, con l’obiettivo di incentivare pratiche di gestione più sostenibili e in linea con i nuovi standard ambientali.