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Efficienza energetica

Hera e CPL Concordia supportano decarbonizzazione di GranTerre

La carbon neutrality e l’efficientamento dei processi produttivi sono oggi due dei principali driver dello sviluppo industriale, ed è in questa logica che GranTerre, player del food made in Italy e attivo nella produzione di salumi e formaggi stagionati, e il gruppo Hera hanno firmato un accordo quadro per la decarbonizzazione teso a mettere al servizio del gruppo alimentare le competenze che la multiutility ha maturato negli anni nell’ambito delle soluzioni per l’efficienza energetica, la produzione dell’energia (comprese le fonti rinnovabili) e la gestione del ciclo idrico.

L’accordo prevede investimenti per circa 20 milioni di euro che permetteranno a GranTerre, titolare di marche quali Teneroni, Parmareggio, Senfter e molte altre con 18 sedi produttive in cinque regioni italiane, di incrementare l’autoproduzione energetica che nel giro di 5 anni passerà dall’attuale 27% al 50% del fabbisogno energetico previsto.

L’obiettivo della società del food made in Italy infatti è quello di imprimere una ulteriore forte accelerazione al proprio percorso di sostenibilità e realizzare un elevato numero di impianti in grado di migliorare l’efficienza energetica e la resilienza dei processi produttivi. Per studiarli, progettarli e realizzarli al meglio, la ESCo del gruppo Hera, Hera Servizi Energia (HSE), unirà le proprie competenze a quelle di CPL Concordia, altro soggetto industriale del territorio, specializzato nella progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di sistemi energetici, formando così una innovativa alleanza per la sostenibilità del territorio.

“Il cambiamento climatico impone alla nostra azienda, e più in generale al sistema economico, di accelerare le iniziative di decarbonizzazione e di stimolo dell’economia circolare a supporto della transizione ecologica”, ha affermato Orazio Iacono, amministratore delegato del gruppo Hera, “Il cambiamento climatico è la sfida principale con cui ci dovremo confrontare nei prossimi anni e per vincerla è imprescindibile lavorare a livello di ecosistema, mettendo a fattor comune le tante risorse e competenze che il territorio sa esprimere”.

“Fare squadra mettendo a fattor comune le competenze dei singoli restituisce sempre, come i progetti ai quali daremo vita nei prossimi anni dimostreranno ancora una volta, un risultato che è maggiore della somma dei singoli contributi” ha aggiunto Paolo Barbieri, Presidente di CPL Concordia.

Efficienza e decarbonizzazione: Hera e le aziende del settore caseario

Sono molte le direzioni che, in forza dell’accordo sottoscritto, il gruppo Hera, GranTerre e CPL Concordia potranno esplorare per rendere sempre più sostenibili i processi produttivi del gruppo alimentare: la costruzione di impianti fotovoltaici senza consumo di suolo, impianti di cogenerazione e trigenerazione e, più in generale, l’ampio ventaglio di tecnologie in grado di razionalizzare i consumi e garantire l’incremento dell’efficienza energetica nel contesto industriale.

Il perseguimento della carbon neutrality per le aziende energivore come quelle della trasformazione delle carni e del settore lattiero-caseario è un’attività complessa che richiede la messa in campo di diversi strumenti per l’avvio di un percorso progressivo di decarbonizzazione e di efficientamento energetico di ampia visione: un percorso che oltre a tenere conto delle tecnologie disponibili, parta da un’analisi dell’esistente, così da poter focalizzare gli investimenti sulle fasi produttive che, a parità di costi sostenuti, offrano i migliori ritorni in termini di sostenibilità.

Se è vero che efficientare le aziende ad alto assorbimento energetico è un processo articolato, è però altrettanto vero che, proprio per gli elevati tenori di consumi che caratterizzano queste realtà industriali, ogni singolo miglioramento comporta un significativo minore impatto sull’ambiente. Nel caso di GranTerre, prendendo in considerazione tutte le sedi produttive presenti in 5 regioni italiane, è possibile stimare sin d’ora un incremento dell’autoproduzione energetica che nel giro di 5 anni passerà dall’attuale 27% al 50% del fabbisogno energetico previsto.

Ed è proprio per questo che il primo trasferimento pratico dell’accordo firmato oggi consisterà in una serie di studi di fattibilità da parte di Hera, supportato dalle competenze di CPL Concordia, che prenderanno in considerazione i bilanci dei fabbisogni energetici (elettrici, termici e frigoriferi) di GranTerre, ma anche delle tecnologie di autoproduzione installate, di un attento bilancio ambientale in termini di emissioni di CO2 per ciascuna delle soluzioni individuate e, non da ultimo, di un’analisi tecnico-economica di ogni proposta.