Agatos ha acquisito il 100% delle quote della società Caraverde Energia proprietaria di un impianto operativo di produzione di biogas realizzato nel 2015 e sito nel territorio del comune di Caravaggio (BG).
Ad oggi l’impianto produce energia elettrica derivante dal biogas prodotto dalla digestione anaerobica dei reflui zootecnici, ma, con questa operazione, Agatos intende richiedere una modifica dell’autorizzazione attuale affinché l’impianto venga utilizzato per la produzione di circa 500 sm3/ora di biometano avanzato, in forma sia liquefatta che gassosa. Una volta trasformato, l’impianto sarà in grado sia di liquefare il biometano cedendolo come combustibile rinnovabile alle imprese agricole della zona per utilizzo nei mezzi agricoli e sia di immetterlo nella vicina rete di trasporto nazionale.
L’acquisizione si inserisce perfettamente nel piano di crescita di Agatos concentrato sulla filiera del
biometano. Anche la valutazione economica dell’operazione si presenta vantaggiosa: infatti, nell’anno 2020, Caraverde ha generato ricavi dalla cessione di energia elettrica incentivata per circa 1,2 milioni e un EBITDA di circa 0,3 milioni con un valore d’impresa (enterprise value) di 3,3 milioni.
L’Amministratore Delegato di Agatos, Leonardo Rinaldi, ha commentato: “Proprio sulla base delle
caratteristiche innovative del processo BIOSIP, dell’attenzione al territorio ed all’ambiente e del rispetto
della Direttiva Nitrati, Agatos ha potuto raggiungere questo accordo con l’attuale azionariato di
Caraverde, composto principalmente dagli allevatori conferitori dei reflui dei loro allevamenti. L’accordo
appena firmato conferma la versatilità della tecnologia BIOSIP e la sua concreta applicazione nel mondo agricolo, del quale Agatos si dimostra un vero partner strategico e innovativo; rafforza inoltre le prospettive di crescita aziendale, a conferma del Piano Industriale annunciato pochi mesi fa, ulteriormente validato dagli indirizzi della recente normativa che valuta con interesse tutte le iniziative collegate al settore della Green Economy e della Circular Economy.”