Anche l’industria italiana dei centri commerciali non sottovaluta l’importanza dell’adozione di pratiche virtuose guidate dai principi ESG. Questo aspetto è stato tra i temi affrontati ieri durante la prima edizione di CNCC Summer Conference, assieme al cambiamento nelle esigenze dei consumatori, alla trasformazione delle strutture e dell’esperienza dello shopping attraverso lo sviluppo digital e l’innovazione, e all’importanza del marketing e della comunicazione. L’evento, organizzato presso la Triennale di Milano dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC), è stato un momento di incontro e di confronto degli operatori dell’Industria e l’occasione per consegnare dopo oltre due anni, a causa della pandemia, i CNCC Awards, riconoscimenti attribuiti alle strutture italiane che si sono distinte in 9 diverse categorie.
“I temi discussi nel corso della conferenza, che secondo gli esperti caratterizzeranno il futuro del nostro settore, sono gli stessi che ritroviamo nei progetti vincitori dei CNCC Awards: lo sviluppo del digital, i servizi pensati ad hoc per la clientela e l’adozione di misure secondo i criteri ESG.” ha commentato Roberto Zoia, presidente del CNCC, “Questo dimostra che il percorso valoriale e sostenibile che abbiamo scelto di intraprendere è nella giusta direzione”.
In particolare, Paolo Gentili, Director PwC Italia, Responsabile Divisione ESG – Climate Change, intervenuto nel panel, ha posto innanzitutto l’accento sui passi avanti che l’industria italiana dei centri commerciali ha fatto negli ultimi 9 anni, nel corso dei quali ha adottato misure che hanno portato a una riduzione dei consumi di circa il 25%. Il suo intervento si è quindi focalizzato sulle strategie di approvvigionamento, autoconsumo e risparmio di energia che possono portare i centri commerciali a migliorare il proprio modello di servizio e allo stesso tempo garantire un importante risparmio in bolletta per gli operatori. Se integrate con ulteriori strumenti e leve, tra cui il miglioramento dell’efficientamento energetico e la costituzione di comunità energetiche per l’autoconsumo collettivo, queste strategie potrebbero mitigare ulteriormente l’impatto ambientale delle strutture e valorizzarle dal punto di vista reputazionale, in termini di riconoscibilità da parte del mercato e degli investitori.