Una casa è qualcosa di più dei metri quadrati che la compongono. Il suo valore è dato dalla qualità delle relazioni che permette di instaurare con gli altri e che impongono la necessità di costruire abitazioni – e perfino quartieri – più “consapevoli”, anche in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale.
Partendo da questo concetto, Blend In, in collaborazione con un gruppo di ricercatori e consulenti di Strategy Innovation, spin off dell’Università Ca Foscari Venezia, ha lanciato il Manifesto dell’Abitare, una proposta di progetto collettivo per rileggere in chiave sostenibile l’evoluzione delle abitazioni e dell’abitare.
Il valore complessivo di una casa è certamente dato dal numero di stanze che la compongono, viste tuttavia non solo in termini fisici ma anche relazionali. “L’abitare è un insieme di di-stanze ridisegnate dai suoi abitanti, che ne tracciano i confini e ne definiscono l’essenza”, si legge in una nota dei proponenti, che sottolineano inoltre la necessità di progettare non solo case, ma anche quartieri più consapevoli.
Il Manifesto dell’Abitare vuole essere un progetto collettivo e partecipato, intorno al quale fare sistema. Prevede, infatti, una serie di iniziative che, dopo il debutto ad aprile con un hackathon in cui 14 neolaureati dell’Università Iuav di Venezia hanno ragionato sul futuro dell’abitare e del vivere assieme, vedranno la loro conclusione con un’installazione, progettata dagli studi che nei prossimi mesi aderiranno al Manifesto. L’installazione collettiva, una “open house sul mondo che mostri il valore relazionale e simbolico che ciascuna stanza è capace di generare e coltivare, all’interno di un vivere più sostenibile”, conterrà le 13 stanze del Manifesto, interpretate ospitando all’interno dell!installazione i progetti degli studi che hanno aderito. L’installazione verrà presentata al Fuorisalone 2023 per poi diventare itinerante, toccando altre città e altri eventi, nazionali e internazionali, in tema di architettura e design.
Il progetto è stato presentato lo scorso 26 maggio presso l’ADI Design Museum di Milano, in collaborazione con Platform e Gruppo Censeo. All’evento sono intervenuti l’Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano Giancarlo Tancredi, primo firmatario del Manifesto assieme a Gian Paolo Lazzer, PhD in Sociologia e co-autore del Manifesto, Davide Luraschi, Presidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, Simona Finessi, Direttore Platform Architecture and Design, Luciano Galimberti, Presidente ADI e Giacomo Paddeu e Francesco Moretti, Founders Gruppo Censeo.
Il Manifesto dell’Abitare prende vita simbolicamente attraverso un tappeto che resterà a Casa Platform per tutta la settimana del Fuorisalone 2022, dal prossimo 6 giugno fino al 10, e che sarà il palco su cui diversi ospiti (professionisti di aziende, istituzioni, studi professionali, artisti) saliranno per raccontare il proprio punto di vista sul futuro dell’abitare e approfondire i temi del Manifesto.
Durante la settimana sarà possibile aderire al Manifesto. La firma darà la possibilità di acquistare una “piastrella” digitale, diventare supporter del Manifesto e partecipare alla progettazione dell’installazione del Manifesto per il Fuorisalone 2023. Inoltre, durante l’anno, gli studi e le aziende che aderiranno al Manifesto avranno la possibilità di ospitare il tappeto e proporre un talk nei propri spazi con propri ospiti, aiutando ad ampliare il messaggio e arricchendo la conversazione.
Il tappeto, che prende ispirazione dal pavimento di Palazzo Querini Stampalia di Carlo Scarpa, un mosaico fatto da tasselli indipendenti, ma interconnessi, vuole infatti essere metafora di uno spazio da creare, di un pavimento libero a cui bisogna dare forma e a cui ciascun supporter possa aggiungere contributi e suggestioni.
Inoltre, coerentemente con il contenuto del manifesto, anche per la creazione del tappeto/palco si è fatto appello alla sostenibilità. Questo è stato infatti realizzato grazie alla collaborazione tra C&C Milano, azienda milanese, che ha fornito gli avanzi di scampoli di tessuto e la start-up di slow fashion Giglio Tigrato, che li ha cuciti.
Infine, durante tutta la durata del Fuorisalone di quest’anno, il cui tema è Tra Spazio e Tempo, il progetto prevede una mostra digitale su Instagram in cui saranno presentati i lavori sviluppati dai giovani progettisti dello Iuav durante l’hackaton.