Un’istruzione di qualità è l’investimento più intelligente e potente per il nostro futuro comune e l’Unione Europea resta fermamente impegnata ad accelerare i progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile numero 4 di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti (SDG 4 – Quality education). È quanto congiuntamente dichiarato dalla Commissione europea e dal vicepresidente Josep Borrell in vista della giornata internazionale dedicata all’istruzione (International Day of Education) del 24 gennaio.
“L’accesso all’istruzione è un diritto umano fondamentale”, continuano le istituzioni, “È vitale per lo sviluppo personale, sociale e professionale dei bambini e dei giovani. Permette loro di sopravvivere, prosperare e affrontare le sfide quotidiane. È essenziale per costruire la pace e la democrazia, la coesione socioeconomica e l’uguaglianza di genere, nonché società più giuste e sostenibili”.
Ma a che punto siamo? L’UE ricorda che attualmente i progressi collettivi sono in fase di stallo e che ancora in molte parti del mondo, la discriminazione e la violenza di genere rendono possibile che a bambine, minoranze e bambini sfollati e rifugiati non sia permesso di frequentare la scuola. Attualmente nel mondo due bambini, con età anagrafica di dieci anni, su tre non sanno leggere e le stime sull’abbandono scolastico in età adolescenziale riguarda 840 milioni di adolescenti.
“In Afghanistan, i Talebani hanno completamente negato alle ragazze e alle donne il diritto fondamentale all’istruzione. L’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina ha fatto sì che almeno 3.045 strutture scolastiche siano state bombardate e distrutte nell’ultimo anno”, ricorda la Commissione europea che poi sottolinea:“L’UE condanna fermamente tutti gli attacchi contro l’istruzione e si aspetta che a tutti i bambini e i giovani sia garantito il diritto all’educazione e a un’istruzione di qualità”.
Nonostante ciò, secondo le istituzioni europee c’è motivo di ottimismo. Durante il vertice delle Nazioni Unite Transforming Education dello scorso settembre 2022, 133 Paesi, tra cui l’UE e i suoi Stati membri, si sono impegnati a “recuperare le perdite di apprendimento e a rendere i sistemi educativi adatti al futuro”.
Eppure anche in quest’ambito, bisogna passare dalle parole e dalle intenzioni ai fatti. Per quanto riguarda l’Unione Europea, il primo Piano d’azione per la gioventù (Youth Action Plan) ribadisce l’impegno a investire almeno il 10% dei finanziamenti complessivi di Global Europe, principale strumento finanziario per l’azione esterna dell’UE con una dotazione complessiva di 79,5 miliardi, e del budget per gli aiuti umanitari per l’istruzione.
Inoltre, è ribadito l’impegno in uno dei programmi di maggior successo per la comunità europea su questo fronte, che ha avuto esiti e impatti positivi su diversi fronti, ossia Erasmus+, attivo da 35 anni. Il programma ha permesso a quasi 13 milioni di partecipanti – tra studenti, personale, insegnanti e tirocinanti – di imparare, lavorare o formarsi all’estero, e a scuole, università e istituzioni di cooperare oltre confine.
“L’UE lavora per rafforzare la cooperazione in materia di ricerca e innovazione, per esempio attraverso il programma Horizon Europe e sta compiendo sforzi significativi per rendere i sistemi educativi adatti alla trasformazione verde e all’era digitale” hanno aggiunto la Commissione e Borrell che si sono detti poi entusiasti anche per l’avvio del Global Commission on the Teaching Profession perché “gli insegnanti sono fondamentali per migliorare la qualità dell’apprendimento e garantire la tenuta dei sistemi educativi”.
“Per questo motivo” hanno concluso le istituzioni europee,”il sostegno agli insegnanti e il miglioramento sul fronte dell’attrattiva dell’insegnamento come professione sono una priorità d’investimento fondamentale nell’ambito della strategia Global Gateway dell’UE. In particolare, attraverso l’iniziativa regionale per gli insegnati per l’Africa (Regional Teachers’ Initiative for Africa), l’UE investirà 100 milioni di euro per potenziare la popolazione giovanile in più rapida crescita al mondo attraverso un’istruzione di qualità”.