Francia rinvio | ESG News

CSRD e CSDDD

Anche la Francia chiede rinvio delle normative sulla rendicontazione di sostenibilità per le PMI

Anche la Francia ha richiesto un rinvio significativo e alcune modifiche delle principali normative europee sulla rendicontazione di sostenibilità e sulla due diligence ambientale introdotte dall’Unione Europea, la CSRD e la CSDDD. L’obiettivo è ridurre il carico burocratico e semplificare gli obblighi di conformità, in particolare per le piccole e medie imprese.

La richiesta si basa sulla perdita di potenziale PIL causata dalla complessità normativa e sulla nuova realtà competitiva influenzata dalle politiche poco cooperative dei principali concorrenti globali. Questa iniziativa segue una simile presa di posizione della Germania. Nel frattempo, la Commissione Europea sta considerando di accogliere queste richieste e aprire la strada a possibili modifiche. Tuttavia, molte grandi aziende hanno avvertito che allentare tali regole potrebbe generare incertezza normativa e compromettere gli investimenti significativi già effettuati per adeguarsi alle nuove disposizioni.

Tra i cambiamenti più rilevanti proposti dal governo francese vi è la richiesta di un “rinvio indefinito” dell’implementazione della CSDDD che stabilisce obblighi per le aziende di identificare, valutare, prevenire e mitigare gli impatti negativi su persone e ambiente lungo tutta la catena di fornitura. Tra i temi affrontati vi sono il lavoro minorile, la schiavitù, l’inquinamento, le emissioni, la deforestazione e i danni agli ecosistemi. Sebbene adottata a maggio 2024, la legge è stata notevolmente ridimensionata durante il processo di approvazione, restringendo il numero di aziende coinvolte e posticipandone la piena applicazione.

La Francia, già determinante nel ridurre il campo di applicazione della CSDDD per includere solo le imprese con più di 5.000 dipendenti (rispetto alla proposta originale di 500), ha ora rincarato la dose proponendo soglie ancora più alte, ovvero di far rientrare nell’ambito di applicazione di tali regole solo alle aziende con oltre 5.000 dipendenti e ricavi superiori a 1,5 miliardi di euro, insieme ad altre semplificazioni degli obblighi previsti.

Per quanto riguarda la CSRD, la Francia, come la Germania, ha chiesto un rinvio nell’applicazione delle regole per le piccole imprese, che dovrebbero iniziare a rendicontare il prossimo anno, e la sospensione dei requisiti di rendicontazione settoriale specifica. Inoltre, il governo francese propone di ridurre gli obblighi per le medie imprese, applicando loro solo regole semplificate simili a quelle previste per le PMI quotate.

Infine, la Francia ha suggerito di alleggerire drasticamente gli obblighi di rendicontazione della CSRD, riducendo il numero di indicatori richiesti e concentrandosi sugli obiettivi climatici. Ha anche chiesto chiarimenti sulla necessità di piani di transizione, specificando che questi non dovrebbero necessariamente allinearsi con l’Accordo di Parigi, ma solo confrontare gli obiettivi aziendali con quelli del trattato.