Private Equity

Argos Wityu lancia Argos Climate Action Fund, innovativa strategia d’impatto climatico

Argos Wityu, gruppo paneuropeo di Private Equity indipendente attivo da oltre 30 anni con focus principale nel mid-market europeo e con un approccio agli investimenti intersettoriale e transfrontaliero, ha annunciato il lancio del nuovo Argos Climate Action Fund. Il target di raccolta del fondo è dell’ordine di alcune centinaia di milioni di euro.  Il termine del fundraising – appena avviato – è previsto per la fine del 2023. Argos Climate Action Fund investirà in tutti i paesi in cui il Gruppo è presente: Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Germania, Austria, Svizzera e Italia.

Il fondo vuole contribuire in maniera concreta e quantificabile alla riduzione dei gas serra, secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi del 2015. Per questo si avvale di una strategia d’impatto climatico all’avanguardia, che si distingue nel panorama per 5 precise caratteristiche:

  • Il fondo si focalizza sul cuore dell’economia europea, ovvero PMI tradizionali già esistenti che necessitano di trasformare le produzioni per ridurre il loro impatto ambientale: al fine di raggiungere i goal dell’Accordo di Parigi, infatti, Argos Wityu è consapevole dell’importanza di decarbonizzare le realtà esistenti (“gray to green”) – che costituiscono la più larga parte del tessuto economico d’oggi – e non solamente investire in nuove green-tech o infrastrutture per energia rinnovabile. Questa strategia di impatto climatico di Argos è un’estensione della piattaforma già attiva e fa leva sulla sua solida rete europea, la sua capacità di “sourcing” di opportunità e il team di investimento.
  • L’Argos Climate Action Fund è uno dei pochissimi fondi “Articolo 9” ai sensi della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR): è quindi soggetto al più alto standard di requisiti di informativa tra gli indicatori di rischio e di impatto.
  • Con il fondo, Argos Wityu si impegna a ridurre di almeno del 7,5% all’anno l’intensità delle emissioni di gas serra delle società in portafoglio. Si tratta di un obiettivo quantitativo – misurabile e certificabile – superiore a quanto richiesto dall’Accordo di Parigi (7%). 
  • Argos lega un quarto del proprio compenso al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle intensità delle emissioni del 7,5% annuo: se non dovesse essere raggiunto, infatti, il 25% della remunerazione (“carried interest”) verrebbe utilizzato per compensare ogni tonnellata mancante di riduzione di CO2 finanziando programmi d’alta qualità di compensazione.
  • Argos è uno dei primi 20 operatori di private equity al mondo ad essersi impegnato nell’iniziativa Science-Based Targets (SBTi), istituita per aiutare le aziende a fissare obiettivi rigorosi di riduzione delle emissioni in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. La decarbonizzazione delle società in portafoglio sarà misurata da revisori esterni per le emissioni di gas serra pre-approvate e valutata in tonnellate di CO2 per milione di euro di vendite.

“La grande sfida e opportunità che in Argos vogliamo cogliere consiste nell’investire nel cuore del tessuto economico – per esempio nei settori dei beni di consumo, dell’agroalimentare, della sanità, dell’edilizia – per consentirgli di conseguire gli obiettivi di carbon neutrality. Il nostro commitment è elevato al punto che prevediamo di legare una parte significativa della nostra remunerazione ai risultati raggiunti nel progetto specifico. È solo trasformando le aziende più tradizionali e diminuendo drasticamente le loro emissioni di CO2 che potremo raggiungere gli obiettivi ambiziosi che l’Europa si è data”, ha commentato Jean-Pierre Di Benedetto, Amministratore Delegato e Managing Partner di Argos Wityu.

Il fondo è gestito da un team di investimento europeo dedicato e con competenze complementari, composto da 6 partner Argos, con oltre 75 anni di esperienza cumulata nel Private Equity, e ulteriormente supportato dall’Head of ESG di Argos. Il team include Louis Godron  (Managing Partner), Lucio Ranaudo  (Senior Partner, Italia), Simon Guichard (Partner, Francia), Fabian Söffge (Partner, Germania), oltre a due recenti assunzioni di alto profilo con esperienza dirigenziale nel settore della transizione ambientale: Sandra Lagumina (ex vice amministratore delegato di Meridiam ed ex amministratore delegato della GRDF) e Jack Azoulay (ex capo di gabinetto presso il Ministero dell’Energia, Trasporti e della transizione ecologica in Francia).