Relazione Covip

Covip: calano gli art. 8 e scompaiono gli art. 9 tra i fondi pensione complementari

Fondi pensione al palo, o addirittura con una piccola retromarcia, sul fronte sostenibilità. È quanto emerge dalla fotografia del settore proveniente dalla Relazione per l’anno 2022 di Covip, che fornisce un quadro dettagliato delle scelte di 332 forme pensionistiche diverse composte da 33 fondi negoziali, 40 fondi aperti, 68 piani individuali pensionistici (PIP) e 191 fondi preesistenti. In particolare, sono solo 39 su 165 le forme pensionistiche complementari che integrano i fattori di sostenibilità nei propri processi di investimento con riguardo ad almeno uno dei comparti offerti. Inoltre, nell’analisi la Commissione di vigilanza sui Fondi Pensione evidenzia che per il 2° anno i fondi pensione hanno riclassificato i fondi secondo l’articolo 8 e 9 SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) perché anche loro sono ora obbligati dalla nuova disciplina. In particolare, emerge che i fondi pensione classificati come articolo 9 (“dark green”, ovvero i i fondi più ambiziosi del regolamento che devono avere come obiettivo l’investimento sostenibile) sono scomparsi del tutto, mentre i fondi articolo 8 (”light green”, ovvero che devono promuovere – tra le altre cose – caratteristiche ESG) sono calati di 11 unità rispetto al 2021.

declassamenti effettuati da diversi gestori patrimoniali a fine 2022 e inizio 2023, che hanno interessato per lo più i fondi articolo 9, sono frutto di una fase di incertezza sui livelli  più stringenti a cui dovranno attenersi gli articolo 9. La Commissione UE lo scorso aprile è intervenuta a riguardo proponendo, in risposta ad una consultazione sull’SFDR lanciata dalle ESA (autorità di vigilanza europee), dei chiarimenti in merito al regolamento. Tuttavia, nonostante l’autorità europea abbia fornito delle prime risposte al Q&A delle ESA, ha fatto sapere che dichiarazioni più complete e definitive arriveranno nei prossimi mesi. 

Secondo gli ultimi dati di Morningstar, i gestori hanno declassato i fondi che detengono un totale di 175 miliardi di euro di attività da articolo 9 ad articolo 8. Per quanto riguarda i fondi pensione, invece, i dati della Commissione di vigilanza sui Fondi Pensione rivelano che nel 2022 i fondi pensione complementari articolo 9 sono passati da 6 a 0mentre il numero dei fondi articolo 8 si è ridotto di 11 unità rispetto al 2021. Il totale delle forme pensionistiche complementari che integrano considerazioni ESG nei processi di investimento, dunque, ammonta a 39. I comparti caratterizzati da una politica di investimento sostenibile sono, nel complesso, 101 (pari al 18% del totale dei comparti oggetto di analisi) e detengono il 17% delle masse gestite.

Dall’analisi di Covip, pertanto, emerge che la maggior parte delle forme pensionistiche non adotta scelte di investimento che tengono conto dei fattori di sostenibilità e solamente un quarto di queste ha integrato i propri processi di investimento in tal senso. Secondo Covip, così come per gli asset manager, anche nel caso dei fondi pensione complementari la normativa ancora in fase di definizione ha spinto gli operatori a declassare i fondi articolo 8 e 9 per evitare di incorrere in accuse di greenwashing.

I fondi pensione complementari hanno dovuto adeguare l’informativa in tema di sostenibilità con l’emanazione del Regolamento delegato (UE)2022/1288, che integra l’SFDR con le nuove norme tecniche di regolamentazione. Tale regolamento riguarda sia la divulgazione sui prodotti articolo 8 e 9, sia la comunicazione relativa ai PAI (Principal Adverse Impact). 

Per analizzare il livello di integrazione dei fattori di sostenibilità nei processi di investimento dei fondi pensione complementari, Covip ha esaminato tutti i fondi pensione negoziali, i fondi pensione aperti e i PIP, nonché un campione di 24 fondi pensione preesistenti (su 191), come si vede nella tabella di seguito. 

Fonte: Covip, Relazione Annuale 2022.