Le assicurazioni sono in prima linea nel passaggio verso un modello economico sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Una visione abbracciata da Intesa Sanpaolo Vita, in coerenza con la centralità della sostenibilità nel Piano di sviluppo di Intesa Sanpaolo. La compagnia ha quindi definito una solida strategia per integrare i fattori ESG nella propria governance e nella propria attività. Tra le prime nel settore assicurativo, ha introdotto i criteri ESG nelle proprie unit-linked e ha raggiunto a fine 2022 il traguardo del 70% delle opzioni di investimento sottostanti alle proprie polizze conforme agli articoli 8 e 9 della SFDR, in crescita dal 48% di fine 2021. Intesa Sanpaolo Vita inoltre da anni si impegna per promuovere la comprensione del valore della cultura assicurativa e del ruolo degli strumenti assicurativi nella tutela dei cittadini, come sottolinea Lauretta Filangieri, Group Insurance Head of Sustainability di Intesa Sanpaolo Vita in questa intervista a ESGnews nella quale descrive l’approccio, le iniziative e le strategie intraprese dal ramo Vita del gruppo sui temi ESG.
Qual è l’approccio del gruppo Intesa Sanpaolo Vita sui temi di sostenibilità?
Come confermato dal nuovo piano di impresa 2022-25, la sostenibilità è un pilastro centrale della strategia del gruppo Intesa Sanpaolo. Come Divisione Assicurativa, in particolare, abbiamo declinato i temi ESG con un approccio sistemico, che considerasse tutti gli stakeholder, con attenzione alle tematiche ecologiche, ma anche sociali e di just transition.
Attraverso una visione trasversale, che considera non solo gli obiettivi di business, ma fa suo anche a livello valoriale e culturale il tema della sostenibilità, come responsabilità di tutti, abbiamo articolato il nostro impegno su tre macroaree: quella del business e della compliance normativa, quella delle persone e quella dell’impatto positivo che possiamo avere sulla società ed il pianeta, definendo obiettivi e piani di azione coerenti.
A corredo di queste linee strategiche, c’è il costante impegno a relazionarci con un numero crescente di stakeholder, evolvendo la nostra capacità di comunicare ed entrare in relazione con loro in modo semplice e chiaro.
Come sono cambiati o stanno cambiando la corporate governance e il modello organizzativo?
È stato per noi fondamentale creare un’apposita struttura dedicata alla sostenibilità, comune a tutte le società della Divisione e collocata nel business, per garantire un coordinamento globale tra le compagnie che fanno parte della Divisione e le diverse funzioni aziendali.
La funzione sostenibilità ha, infatti, il presidio della governance e dell’evoluzione strategica dell’impegno del gruppo assicurativo. Ma anche della compliance normativa, della spinta per l’innovazione di prodotto, degli investimenti, del risk framework, della disclosure e della creazione dei fattori abilitanti, in primis cultura e competenze a sostegno della trasformazione in atto, ma anche processi e dati a supporto delle decisioni.
Abbiamo fatto scelte precise, stabilendo una governance unica trasversale a tutte le compagnie, per avere coerenza nell’applicazione della strategia, nella condivisione delle informazioni e nella creazione di una cultura coesa. Per garantire sia un coordinamento trasversale sia un presidio verticale sulle attività, abbiamo raccolto sotto un unico articolato progetto denominato “Programma ESG” i diversi stream progettuali in ottica sostenibilità.
Quali sono le strategie che state mettendo in campo sul fronte ESG?
Abbiamo attuato, e stiamo attuando, diverse azioni in ottica ESG. Alcune di queste hanno una funzione abilitante trasversale rispetto alla nostra strategia, come la creazione di un’infrastruttura IT e di data governance, o l’evoluzione dei processi e dei documenti di governo, del nostro risk framework e dei processi di monitoraggio e reporting in questo ambito.
In ambito vita abbiamo lavorato intensamente nel 2022 per evolvere la nostra gamma prodotti in ottica ESG e offrire ai nostri clienti, come sottostanti ai nostri prodotti, sempre più opzioni di investimento conformi all’articolo 8 e 9 della SFDR, passando dal 48% a fine 2021 a circa il 70% alla fine del 2022. Questo è andato di pari passo con l’evoluzione delle strategie di investimento e l’integrazione dei fattori ESG all’interno delle decisioni di investimento. Inoltre, abbiamo definito i nostri primi target intermedi, al 2030, per la NZAOA (Net Zero Asset Owner Alliance), a cui avevamo aderito a fine 2021 impegnandoci a ridurre almeno del 50% le emissioni attinenti agli investimenti diretti in azioni o bond dei nostri portafogli.
Anche in ambito danni stiamo evolvendo la nostra offerta per poter proporre sempre più prodotti a valenza sociale e ambientale.
Per quanto riguarda le persone, da un lato abbiamo obiettivi ben precisi e misurati in ambiti Diversity&Inclusion, dall’altro siamo impegnati nel creare una cultura della sostenibilità diffusa e nel formare le persone sui nuovi skill richiesti, nonché nel favorire un modo di lavorare agile in gruppi multidisciplinari.
Infine, promuoviamo iniziative meritevoli che possono avere un impatto positivo sull’economia reale in termini di transizione ecologica e inclusione sociale: sosteniamo i giovani e le categorie fragili, supportiamo imprese con idee vincenti a supporto della transizione ecologica, diffondiamo la cultura assicurativa.
Quali gli elementi portanti a sostegno della transizione ecologia e come promuovete la cultura assicurativa?
Riteniamo che sia nostro compito contribuire al benessere dei nostri clienti, ma anche del mondo in cui viviamo. Per questo, al di là del business, promuoviamo anche iniziative che mirano a dare un contributo concreto alla società, sensibilizzando le persone sui temi legati alla cultura assicurativa, ma anche su quelli del clima e dell’inclusione. Lo scopo è ascoltare le nuove esigenze emergenti per orientare il nostro operato e aiutare le persone ad acquisire maggior consapevolezza nel fare le loro scelte di vita. Tutti i progetti hanno un unico grande obiettivo culturale, che è quello di “portare a bordo”, con un linguaggio semplice e azioni concrete.
Ad esempio, il progetto “In Action ESG CLIMATE”, giunto alla seconda edizione, seleziona imprese e start up con idee e progetti focalizzati sulla transizione ecologica e con un forte impegno in termini di innovazione, offrendo alla prime tre classificate un contributo totale di 500 mila euro.
Per quanto riguarda l’inclusione sociale, per fare un altro esempio, in collaborazione con Dynamo Academy abbiamo lanciato “In Action ESG NEET,” iniziativa per formare nel settore del caring circa 60 giovani senza un lavoro né un’occupazione o formazione in corso, favorendo il loro inserimento lavorativo.
Ci impegniamo da anni nel diffondere una cultura assicurativa che generi interesse e consapevolezza sui rischi, i bisogni e sui possibili strumenti per pianificare al meglio la propria vita, le finanze della famiglia e la gestione della liquidità.
Abbiamo, in particolare, attivato diverse iniziative per i giovani, utilizzando strumenti e linguaggi innovativi e creativi. Oltre naturalmente ad Area X, il nostro spazio fisico attivo dal 2019 a Torino dove si possono fare esperienze virtuali ed immersive per sperimentare l’importanza della protezione, cito due esempi in particolare. “Proteggere ad Arte”, il contest dove più di 800 artisti hanno raccontato in modo creativo cos’è la protezione, coinvolgendo più di 10.000 giovani nella votazione delle loro opere. E “La Sfida”, un gioco a bivi, con una serie di video dove protagonista era il Trio Medusa, in cui le persone dovevano affrontare percorsi e sfide della vita quotidiana, prendendo decisioni in ambiti come la propria pensione, la prevenzione della salute, la protezione della propria casa e dei cari. Anche questo un grande successo, attraverso il quale abbiamo potuto erogare più di 2.000 ore di educazione verso una maggiore consapevolezza assicurativa.