Politica di Stewardship 2022

State Street, la via verso la decarbonizzazione passa anche dal gas

Sostenere l’accelerazione delle trasformazioni in atto per quanto riguarda il cambiamento climatico e la diversificazione dei consigli di amministrazione e della forza lavoro. Sono questi i due principali temi su cui State Street Global Advisors (SSGA), il terzo più grande investment manager del mondo, si impegnerà nel 2022.

È quanto emerge dalla lettera annuale del presidente e Ceo di State Street Global Advisors, Cyrus Taraporevala, indirizzata ai membri dei consigli di amministrazione delle società partner di State Street in cui delinea i principali obiettivi di stewardship per il 2022. Nella lettera, il Ceo spiega come il gruppo utilizzerà i propri voti durante le assemblee per chiamare alla responsabilità dei consigli di amministrazione delle società quotate nei progressi sui due temi di contrasto al cambiamento climatico e giustizia sociale in termini di diversità di genere, razziale ed etnica.

Tematiche che possono essere utilizzate dai board member, un terzo dei quali per le società USA si trova per la prima volta impegnato in tale ruolo, come opportunità per definire modelli operativi nuovi, in un contesto sfidante come l’attuale, che coincide con il terzo anno di pandemia ed è caratterizzato da numerosi focolai di crisi, come quello sulle catene di approvvigionamento delle materie prime.

Taraporevala fornisce poi la sua visione sulla questione energetica. “Dobbiamo riconoscere” spiega il CEO, “che questa transizione è molto più complessa delle distinzioni tra “brown” e “green”. Se invece consideriamo le aziende e le attività in uno spettro che va dal marrone scuro al verde scuro, un combustibile fossile come il carbone sarebbe considerato “marrone scuro”, mentre il gas naturale, con emissioni molto inferiori, sarebbe “marrone chiaro” e l’energia eolica sarebbe un “verde scuro”. In effetti, l’impatto della transizione di un asset dal “marrone scuro” al “marrone chiaro” sulla riduzione delle emissioni può essere notevolmente maggiore rispetto al passaggio dal “verde” a una “tonalità di verde più scura”. Quindi ben venga l’uso del gas per favorire il processo di transizione dell’economia verso basse emissioni piuttosto che inseguire una improbabile immediato passaggio alle rinnovabili per risolvere il problema della decarbonizzazione.

Cambiamento climatico: sostenere la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio

Per gestire al meglio i rischi e le opportunità legati al cambiamento climatico, State Street Global Advisors si è impegnata dal 2014 a perseguire un forte engagement nei confronti delle imprese affinché quest’ultime inizino ad adottare il framework lanciato dalla Task Force for Climate-related Financial Disclosures (TCFD) sui rischi collegati al climate change.

Per questo, la società di asset management si aspetta che tutte le aziende nei propri portafogli offrano informazioni pubbliche in conformità con i quattro pilastri del quadro TCFD: governance, strategia, gestione del rischio e metriche e obiettivi. Gli investitori, sottolinea il ceo di State Street, stanno utilizzando sempre più questi standard per definire i propri portafogli.

In particolare, spiega il presidente e Ceo, il colosso dell’asset management americano si aspetta che, a partire dal 2022, le aziende dei settori ad alta intensità di carbonio rivelino: obiettivi provvisori di riduzione delle emissioni di gas serra per avere un impatto positivo sul clima nel lungo periodo; discussione degli impatti della pianificazione dello scenario sulla strategia e sulla pianificazione finanziaria; uso del carbon pricing nelle decisioni di allocazione del capitale; Scope 1, 2 e categorie materiali di emissioni di gas serra Scope 3.

State Street Global cercherà prima un dialogo per soddisfare le proprie aspettative di divulgazione relative al clima fissando degli impegni con le aziende che presentano maggiori rischi e opportunità. Laddove, però, verranno riscontrati ritardi o mancanza di progressi, verrà presa in considerazione la possibilità di azioni di voto, nell’ambito delle Politiche di Voto per Delega (Proxy Voting Policies).

Nel 2022, la società di asset management avvierà inoltre una campagna di impegno sulla divulgazione del piano di transizione climatica rivolta ai principali produttori di emissioni nei settori ad alta intensità di carbonio.

Nella sua lettera, Taraporevala scrive: “State Street Global Advisors è firmataria dell’iniziativa Net Zero Asset Managers, che riflette il nostro impegno come amministratori di capitale a lungo termine per aiutare le aziende a pianificare efficacemente la transizione a basse emissioni di carbonio e a ritenere le società responsabili dei loro progressi. A tal fine, crediamo che sia nostra responsabilità fornire alle aziende in portafoglio chiarezza sulle nostre aspettative per un’efficace divulgazione del piano di transizione climatica”.

Diversità: far avanzare la transizione verso consigli di amministrazione e risorse lavorative più diversificate

Relativamente alla gestione efficace di rischi e opportunità legati alla diversità, all’equità e all’inclusione, State Street Global Advisors ritiene che siano variabili fondamentali per la reputazione e la performance delle aziende. Dopo l’impegno a favore dell’inclusione delle donne nei board, il gruppo Usa estenderà nel 2022 l’attenzione della diversità anche verso i temi di razza ed etnia.

Dal 2017 State Street ha avviato la propria campagna Campagna Fearless Girl, incoraggiando le aziende ad aggiungere almeno una direttrice donna ai loro consigli di amministrazione. Oggi, 862 (circa il 58%) delle 1.486 società che in precedenza la società di asset management identificava con consigli di amministrazione esclusivamente maschili hanno aggiunto uno o più amministratori donne. L’anno scorso, ogni società dell’S&P 500 aveva almeno una donna nel consiglio di amministrazione.

A partire dalla stagione dei proxy 2022, il gruppo estende a tutte le partecipazioni in tutto il mondo, l’aspettativa che abbiano almeno una donna nei loro consigli. Ad oggi, questa politica era stata applicata solo ai principali indici in mercati selezionati in tutto il mondo.

La dimensione della diversità, infatti, è essenziale, nella visione dell’asset manager Usa, nella gestione del rischio ESG, e rappresenta una priorità per il team Asset Stewardship della società. L’obiettivo principale è che gli investitori possano beneficiare di maggiori dati disponibili su diversità, equità e inclusione nelle società in portafoglio. Quindi, State Street Global Investors si aspetta che tutte le aziende gestite offrano informazioni pubbliche in cinque aree chiave: supervisione del consiglio di amministrazione; strategia; obiettivi; metriche; forza lavoro.

Il rating proprietario R-Factor

Sulle tematiche che riguardano ambiente e temi sociali, inoltre, State Street ha lanciato nel 2020 un rating ESG proprietario, R-Factor, basato sugli standard interni, per valutare e dare uno score alle aziende presenti nel proprio portafoglio d’investimento. SSGA ha stabilito di votare contro in assemblea a tutte le aziende che si sono classificate nell’ultimo decile di R-Factor.