Finanza sostenibile

Invesco, ridisegnare il futuro tramite investimenti coraggiosi. ESG ovunque è l’obiettivo

ESG ovunque è un obiettivo dichiarato di Invesco anche per il prossimo anno, che sarà caratterizzato da un rallentamento della crescita del mercato azionario (con una stabilizzazione della curva dei rendimenti) e un’inflazione prevista al 5% nel mese di aprile 2022 in Europa, ma considerata al contempo transitoria (ossia della durata massimo di tre anni) dalla Banca Centrale Europea che non prevede un aumento dei tassi di interesse. Questo quanto annunciato durante l’evento virtuale A Brave New World, nel corso del quale il team Global Market Strategy di Invesco ha rivelato lo scenario base per il 2022.

ESG ovunque è una tendenza chiave soprattutto negli ETF. Se si considera il comportamento degli investitori, oggi quasi la metà dei fondi va in prodotti orientati in tal senso, con un incremento di questi ultimi del 4%, in meno di due anni. È un percorso ormai avviato quello dell’integrazione dei fattori ESG che, per Invesco, si osserva sul mercato con approcci di investimenti più sostenibili e che è attuata per lo più tramite criteri di esclusione (sia su aspetti ambientali che per controversie e motivi etici), selezioni ESG molto rigide per identificare il best in class e la messa a punto di strategie per la sostituzione del core beta.

L’anno scorso l’introduzione di una definizione di allineamento all’accordo di Parigi, attraverso gli indici PAB (Paris Aligned Benchmarck) e CTB (Climate Transition Benchmark), ha comportato un gran miglioramento dal punto di vista delle considerazioni e applicazioni ESG soprattutto per quanto riguarda le tematiche ambientali (come la riduzione delle emissioni di carbonio). Tali approcci però, forti dal punto di vista climatico, non mettono in luce gli aspetti più ampi ESG.

La tendenza, che proseguirà anche nel 2022, è che i clienti richiedono strategie che siano in linea con gli obiettivi climatici di Parigi, ma che includano anche miglioramenti ESG di più ampio respiro. Inoltre, gli investitori non considerano soltanto quanto sia “green” un investimento ma anche come questo si raffronta con gli altri mercati su cui si è valutati. Affinché le strategie siano credibili, è necessario proseguire nello sforzo di dare un’esposizione efficiente e trasparente alle aziende che offrono soluzioni reali all’emergenza climatica e si impegnano nel conseguimento degli obiettivi sociali e di governance dichiarati.

Nel settore degli investimenti a reddito fisso le sfide riguardanti gli ESG sono diverse a seconda della classe di appartenenza dell’asset, ma in generale la sfida principale resta la disponibilità, la coerenza e la qualità dei dati senza i quali è difficile fare delle valutazioni di sostenibilità.

Nonostante si noti un miglioramento nell’implementazione dei requisiti ESG nella quasi totalità delle classi di investimento, continua a sussistere il problema legato alla valutazione degli stessi soprattutto per quanto riguarda gli asset di base a latere dei titoli. Da questo punto di vista, Invesco sta collaborando con enti terzi esterni per riuscire a identificare le proprietà specifiche di ciascuna società e stabilirne le caratteristiche, anche in merito alla localizzazione delle stesse che ne determina l’esposizione a rischi ambientali e sociali e la vulnerabilità ai cambiamenti climatici e, dunque, la valutazione dei titoli.

Persistenti restano le difficoltà associate all’implementazione e alla misurabilità degli aspetti sociali. Qui il tema non è solo legato alle fonti e alla raccolta di dati, ma alle metodologie alla base delle stesse. La tendenza principale per il prossimo anno è l’utilizzo di nuove tecnologie come il natural language processing che permette di produrre e ottenere ingenti mole di informazioni su cui basare le valutazioni dei fattori social.

Invesco, che si dichiara intransigente sulla compliance all’art. 9 dell’SFDR, evidenzia come, oltre ai framework di riferimento standard, è importante averne di indipendenti e che riescano a stare al passo con gli sviluppi costanti e veloci che si osservano in termini di sostenibilità. Per il 2022/2023 si prospetta un raddoppio dei volumi delle emissioni sostenibili raggiungendo i 5 trilioni di dollari di green bond. Questi ultimi stanno crescendo velocemente sul mercato e c’è una grossa domanda. La prospettiva per il prossimo anno è un aumento delle sottoscrizioni di 3,3 volte (mentre per i bond normali il tasso di sottoscrizione è 1,7). Quindi il mercato è molto promettente e, dal momento che è impensabile che tutti i bond abbiano le stesse caratteristiche e/o il medesimo allineamento agli obiettivi, sarà sempre più necessario stabilire dei framework che si possano applicare al momento della nuova emissione anche per valutare gli aspetti legati alla gestione, al reporting e alla robustezza dei KPIs. Questo permetterà di garantire che i prodotti riescano a rispettare gli obiettivi che si prefiggono.

Gli esiti della COP26 hanno mostrato i limiti delle azioni governative nel fronteggiare il cambiamento climatico; pertanto le aziende e gli investitori dovranno svolgere una parte molto importante e costituirsi agenti attivi di cambiamento per affrontare le sfide ambientali e sociali. In tal senso, l’engagement e l’azionariato attivo restano tendenze chiave in ambito ESG anche per il 2022, assieme alla costante introduzione nei portafogli dei criteri ESG (con una gestione smart dei rischi che permetta di ottenere i risultati e gli obietti auspicati) e l’allineamento allo zero net emission per favorire la transizione su ampia base di un’economia a più basso livello di emissioni di carbonio.

"Dobbiamo superare uno modo di vivere che sembrava perfetto, ma che si è invece rivelato insostenibile. Dobbiamo avere il coraggio di 'rovesciare' per riformare lo stile di vita a cui siamo abituati. La pandemia è stata una chiamata d’allarme; gli ultimi anni sono stati terribili, inimmaginabili. Ma passato il momento più critico ci troveremo di fronte a una nuova rinascita e dobbiamo avere la forza di ricominciare da zero come se fossimo davvero in un nuovo mondo. Nel corso dei vari lockdown la tecnologia digitale ci ha aiutato molto nel lavoro e nella vita privata ma ci ha anche costretto a capire qualcosa di fondamentale: gli esseri umani sono insostituibili. Sono il motore di tutto e devono essere posti al centro del nostro futuro, ripensato. Abbiamo una grande opportunità davanti a noi: abbiamo la possibilità di ridisegnare il futuro e dobbiamo effettuare delle scelte coraggiose insieme. Sia nella quotidianità che negli investimenti. Dobbiamo creare un sistema nuovo che metta l’umanità al centro e dobbiamo avere il coraggio di cambiare il nostro atteggiamento verso noi stessi e verso il Pianeta. Solo se lavoriamo tutti insieme avremo il futuro nelle nostre mani. Quindi non sprechiamo l’opportunità di creare un mondo nuovo e veramente eccellente. Così potremo ricominciare a sognare." Giuliano D’Acunti, Country Head di Invesco in Italia