I fattori ESG hanno acquisito importanza agli occhi degli investitori istituzionali del Regno Unito. Questa, in sintesi, la principale evidenza che emerge dal sondaggio “Responsible Capitalism”, condotto a settembre da Federated Hermes su 100 investitori istituzionali basati nel Regno Unito.
Per l’88% dei partecipanti al sondaggio, infatti, i fattori ESG giocano un ruolo chiave nelle decisioni d’investimento di lungo periodo e sono considerati più rilevanti rispetto alle tradizionali valutazioni di natura strettamente finanziaria.
Il sondaggio ha anche sottolineato come gli investitori riconoscano l’impatto positivo di investimenti in società che incorporano i principi ESG sulla performance societaria. La maggior parte degli investitori istituzionali, infatti, ritiene che le società concentrate sulle tematiche ESG siano in grado di superare in termini di performance i propri competitor (83%), ottenendo inoltre migliori ritorni nel lungo periodo e riducendo il rischio di investimento (80%). Il 79% degli investitori istituzionali crede inoltre che le società con una certa carenza sul fronte ESG dovrebbero essere evitate, anche nel caso in cui i ritorni a breve termine appaiano interessanti.
In confronto allo scorso anno, gli investitori ritengono che i fattori sociali, ambientali e legati alla corporate governance abbiano oggi un peso maggiore. In particolare, il 78% ritiene che gli aspetti sociali siano più importanti oggi che un anno fa (ad esempio le policy su diversity e inclusion e le condizioni sanitarie sul posto di lavoro); la stessa percentuale riconosce che anche i fattori ambientali contino oggi più di un anno fa (ad esempio l’uso più efficiente dell’energia e la gestione responsabile dei rifiuti); il 69% crede che i rischi legati alla corporate governance siano oggi percepiti come più rilevanti rispetti a un anno fa. Il sondaggio ha rilevato anche che la maggior parte degli investitori (85%) ritiene l’attività di engagement eseguita attraverso la stewardship uno strumento efficace per raggiungere gli obiettivi di investimento in ottica ESG. Il 78% ritiene inoltre che l’attività di engagement sia diventata più efficace negli ultimi tre anni.

“In un contesto in cui la COP26 è sotto i riflettori, la necessità per il settore del risparmio gestito di fare la propria parte negli sforzi per affrontare il cambiamento climatico a livello globale non è mai stata così urgente”, ha commentato Saker Nusseibeh, CEO della divisione internazionale di Federated Hermes. “I risultati del nostro sondaggio sui principali investitori istituzionali del Regno Unito mostrano che per questi soggetti un approccio ancorato all’ESG non è solo una leva di marketing, ma rientra ormai nel cuore dei loro processi decisionali”. Il gruppo, prosegue Nusseibeh, è fermamente convinto “che l’attività di engagement attivo con le società effettuato attraverso la stewardship sia il mezzo più efficace per guidare un cambiamento positivo. È incoraggiante che la maggior parte degli investitori istituzionali sia su questa lunghezza d’onda, dimostrando che siamo andati oltre il concetto di esclusione. Il nostro sondaggio mostra come gli investitori istituzionali riconoscono sempre maggior efficacia all’attività di engagement”.