BlackRock Real Assets ha annunciato oggi la chiusura definitiva del Global Renewable Power Fund III (GRP III), raggiungendo 4 miliardi di raccolta. Secondo BlackRock, il fondo ha ricevuto capitali da oltre 100 investitori istituzionali in più di 18 paesi, compresi i principali fondi pensione pubblici e privati, compagnie di assicurazione, fondi di dotazione, fondazioni e family office.
David Giordano, Global Head di BlackRock Renewable Power, ha dichiarato: “Siamo lieti del successo di questa raccolta fondi, che testimonia la forte domanda globale di risorse energetiche rinnovabili e la capacità del nostro team di costruire portafogli resilienti che aiutino i clienti a raggiungere i loro obiettivi finanziari e di sostenibilità. Approvvigionando, costruendo e ottimizzando gli asset durante il loro ciclo di vita, riteniamo che l’energia rinnovabile abbia il potenziale per generare interessanti rendimenti ponderati per il rischio e rendimenti di cassa stabili per gli investitori con bassa correlazione con il ciclo economico”.
GRP III mira a investire in tutto lo spettro delle energie rinnovabili e sostenere le infrastrutture a livello globale, compresi lo stoccaggio e la distribuzione di energia e il trasporto elettrificato. Il fondo mira a fornire rendimenti ad impatto ambientale e sociale positivo e misurabile, con una serie di opportunità che riflettono l’evoluzione del mercato delle energie rinnovabili e il crescente interesse degli investitori per gli investimenti che supportano la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Il fondo, il terzo della serie di fondi Global Renewable Power di BlackRock, ha già completato tre investimenti, tra cui l’eolico onshore in Europa, il solare in Asia e la generazione solare distribuita negli Stati Uniti.
Jim Barry, Chief Investment Officer di BlackRock Alternative Investors e Global Head di BlackRock Real Assets, ha dichiarato: “GRP III investe nelle infrastrutture sostenibili del futuro. Mentre il mondo si sforza di raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro il 2050, la transizione avrà impatti drammatici non solo per le azioni pubbliche ma anche per i mercati privati, creando opportunità significative per gli investitori in prima linea”.