Target climatici

AXA IM pronta a disinvestire dalle società che non rispettano gli obiettivi climatici al 2025

AXA Investment Managers (AXA IM) ha annunciato impegni climatici più ambiziosi volti ad accelerare il proprio contributo alla transizione verso un mondo più sostenibile.

A partire dal 2022, AXA IM applicherà un filtro più rigido alle sue decisioni di investimento e adotterà quattro approcci diversi quando si considerano le società e gli emittenti ad alto impatto a seconda della categoria in cui rientrano.

  • I “leader climatici” sono aziende che forniscono soluzioni climatiche che consentono la transizione a un mondo di 1,5°c e/o hanno già una bassa impronta di carbonio e le migliori pratiche climatiche e ambientali.
  • I “leader della transizione” sono aziende con un buon track record di riduzione del carbonio e/o un percorso di miglioramento formale con obiettivi misurabili.
  • I “ritardatari nella transizione” sono aziende che sono consapevoli del clima ma sono più lente nell’intraprendere un viaggio di transizione tangibile. AXA IM continuerà comunque a investire e ad impegnarsi con queste società per incoraggiarle ad accelerare la loro transizione, in particolare attraverso i voti alle assemblee generali annuali (AGM).
  • I “ritardatari climatici” sono aziende che non prendono sul serio il cambiamento climatico.

AXA IM si impegnerà con queste società dal 2022 definendo obiettivi chiari, monitorando le azioni intraprese fino al 2025 e disinvestendo se i progressi sul loro percorso zero netto non sono sostanziali.

AXA IM rafforzerà inoltre la sua politica petrolifera e del gas al fine di mitigare gli impatti negativi del settore sull’ambiente. L’asset manager sta aggiungendo una soglia di esclusione assoluta alla sua politica sulle sabbie bituminose, che metterà al bando le aziende per le quali questo materiale rappresenta più del 5% della produzione totale.

L’asset manager ha anche deciso di terminare tutti gli investimenti nel carbone nei Paesi dell’OCSE entro il 2030 e nel resto del mondo entro il 2040, disinvestirà da società che ottengono più del 10% della loro produzione di petrolio e gas dall’Artico; su shale/fracking, invece, AXA IM escluderà i piccoli operatori con un’esposizione alla produzione superiore al 30%. Queste nuove restrizioni fanno parte degli standard ESG di AXA IM e saranno implementate all’inizio del 2022.

AXA IM si rapporterà periodicamente con le società del settore Oil&Gas per verificare che rimangano allineate agli obiettivi e alle tempistiche prefissate; nel caso in cui al termine dei tre anni non dovessero essere stati raggiunti progressi sufficienti, AXA IM procederà al disinvestimento. Al fine di monitorare il settore attraverso parametro chiari e scientifici, l’asset manager dovrebbe rilasciare entro la fine del 2021 il quadro dell’iniziativa Science Based Targets (SBTi) che permetterà di accertare tempestivamente se gli obiettivi stabiliti dalle società siano in linea con questo nuovo quadro.

“Dobbiamo tutti fare la nostra parte nella transizione verso un mondo a basse emissioni di carbonio e siamo orgogliosi di annunciare questi aggiornamenti ai nostri impegni climatici durante il World Climate Summit, la COP sugli investimenti. In qualità di gestori patrimoniali attivi, il modo in cui agiamo in base alle nostre convinzioni e allocazione del capitale ha il potere di influenzare i comportamenti delle società partecipate. Il nostro dovere fiduciario va oltre la fornitura di rendimenti ai nostri clienti, ma riguarda anche l’investimento responsabile e la guida dell’azione per il clima. È così che AXA IM fa la sua parte. Nelle nostre decisioni di investimento, nei prodotti che offriamo, nel modo in cui ci impegniamo e votiamo e nel modo in cui gestiamo la nostra attività, agiamo per bilanciare i rendimenti con la sostenibilità a lungo termine del mondo in cui viviamo”, ha affermato Marco Morelli, Presidente Esecutivo di AXA IM.