E’ ancora boom per i fondi ESG. A fine giugno più di un terzo del patrimonio promosso dalle società di asset management che operano in Italia è sostenibile, la quota era pari a un quarto a fine marzo. Rispetto al totale dei fondi è “green”, secondo i dati di Assogestioni, il 30,2% del patrimonio promosso. I fondi che promuovono “caratteristiche ambientali o sociali” e fondi aventi come obiettivo “investimenti sostenibili”, ai sensi, rispettivamente, degli articoli 8 e 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (la cosiddetta SFDR) hanno raggiunto masse pari a 334 miliardi, in crescita del 21,1% rispetto ai 275,9 miliardi del primo trimestre 2021.
Secondo quanto riporta la Mappa trimestrale di Assogestioni, inoltre, nel secondo trimestre 2021 la raccolta dei prodotti che rientrano nella definizione degli articoli 8 e 9 della SFDR ha superato quella dei prodotti che non hanno tali caratteristiche. In totale i flussi netti che sono confluiti in prodotti sostenibili è stata pari da aprile a giugno a 18,1 miliardi, in linea con i 18,0 miliardi dei primi tre mesi. La raccolta è maggiore di quella del totale dei fondi promossi dai fondi aperti promossi dalle società monitorate dall’associazione di categoria che nel secondo trimestre è stata pari a 15,2 miliardi. Il che significa che la sostenibilità è diventata oramai una caratteristica imprescindibile nelle scelte di investimento dei risparmiatori.
La crescita conferma la tendenza del 2020 che ha registrato una netta affermazione dei fondi sostenibili in Italia. Il totale degli asset che seguono strategie ESG lo scorso anno è quasi triplicato, passando dai 28,6 miliardi di fine 2019 agli 80,8 miliardi del dicembre 2020.
Nel dettaglio i fondi “light green” ossia che promuovono “caratteristiche ambientali o sociali” secondo la definizione dell’articolo 8 della SFDR hanno toccato i 302,9 miliardi, in crescita del 22,0% rispetto a fine marzo, anche grazie a una raccolta di 15,6 miliardi in crescita del 10,5% rispetto al trimestre precedente.
I fondi “dark green” (articolo 9) che seguono politiche di investimento più stringenti hanno raggiunto i 31 miliardi, registrando un aumento del 12,5% rispetto al primo trimestre. In frenata, però i flussi, che tuttavia restano positivi per 2,5 miliardi (-35,3%).
Quanto alla tipologia di prodotti, nel trimestre i risparmiatori hanno mostrato un particolare interesse per i fondi bilanciati che hanno registrato introiti netti per 5,5 miliardi, in crescita del 40,4% rispetto al trimestre precedente, mentre i prodotti preferiti restano gli azionari con una raccolta di 6,4 miliardi, in calo tuttavia del 9,7% rispetto al trimestre precedente. Interesse anche per i fondi flessibili a cui sono andati 3,3 miliardi (-1,9% sul trimestre precedente). Resta di nicchia la categoria dei monetari che ha raccolto 505 milioni.
Rispetto al totale dei fondi ESG gli azionari rappresentano il 39,7% degli asset, mentre gli obbligazionari contano per il 29,8%.
I dati esaminati da Assogestioni sono riferiti a 42 gruppi e a 100 società di gestione e includono 1.342, contro i 1.205 del trimestre precedente.