Schroders Nature report

Gestione dei rischi ESG

Schroders pubblica il suo primo Nature Report

Schroders, leader nella gestione attiva degli investimenti, ha pubblicato il suo primo Nature Report a livello di gruppo, che sottolinea l’impegno dell’azienda a gestire attivamente i rischi legati alla natura e a soddisfare le aspettative di investimento dei clienti in questo ambito.

Il report segue le raccomandazioni della Taskforce on Nature-related Disclosures (TNFD) pubblicate nel 2023. Il suo obiettivo è identificare i potenziali rischi e opportunità legati alla natura e il modo in cui Schroders sta rispondendo al riguardo. La TNFD è stata lanciata nel 2021, ricevendo un endorsement a livello globale da parte del G7, del G20 e dell’inviato speciale per il finanziamento dell’azione per il clima, Mark Carney. Schroders è stata una delle prime società nel settore dei servizi finanziari a pubblicare tali informative.

Il rapporto fa seguito al lancio, all’inizio di quest’anno, del tool proprietario di Schroders, NatCapEx, che supporta l’analisi incentrata sulla natura e allineata al TNFD su 9.000 società quotate in borsa, basandosi su SustainEx, importante modello di analisi di Schroders. “In qualità di gestori fieri del nostro approccio attivo, ci adoperiamo per dare il buon esempio divulgando in modo proattivo i rischi e le opportunità che intercettiamo in relazione alla natura, nonché attraverso lo sviluppo del nostro nuovo strumento proprietario, NatCapEx, per contribuire a colmare il divario di dati disponibili sulla natura” ha dichiarato Andy Howard, Global Head of Sustainable Investment di Schroders, “Con gli ambienti naturali sottoposti a pressioni crescenti a livello mondiale, misurare e gestire i rischi dei nostri investimenti legati alla natura sta diventando sempre più importante. Ci auguriamo inoltre che questa divulgazione volontaria in linea con il TNFD contribuisca a stimolare progressi più ampi in termini di disclosure da parte di imprese e investitori. Continueremo a collaborare con le aziende per incoraggiarle a pubblicare le proprie informazioni relative alla natura e a fare luce sui rischi e le opportunità legati a questo ambito, che sono sempre più rilevanti”.

Secondo il Nature Report del gruppo, il degrado della natura, come i cambiamenti nella qualità del suolo o nella disponibilità di acqua, e la conseguente perdita di servizi ecosistemici da cui dipende l’attività economica, comportano rischi finanziari significativi per il potenziale di rendimento degli investimenti. Ad esempio, la Banca Mondiale stima che un collasso anche solo parziale di tre servizi ecosistemici – impollinazione, pesca e produzione di legname – costerebbe all’economia globale il 2,3% del Pil annuo. Allo stesso tempo, il passaggio a pratiche positive per la natura potrebbe sbloccare 10,1 mila miliardi di dollari di opportunità commerciali annuali per gli investitori.

Alcuni risultati chiave del Nature Report del gruppo Schroders

Secondo quanto si apprende dal report, Schroders ha valutato le proprie partecipazioni in asset pubblici e privati per ottenere una visione completa di dove siano le aree in cui riscontra i maggiori impatti e dipendenze legati alla natura. Gli impatti principali includono le emissioni di carbonio, l’uso dell’acqua e l’uso degli ecosistemi terrestri. Le nostre dipendenze più elevate sono legate all’acqua.
Nel 2024 il gruppo ha aggiornato le aspettative che nutre nei confronti delle società incluse nell’Engagement Blueprint per allinearle agli obiettivi e ai traguardi del Global Biodiversity Framework e alle aspettative del TNFD. Ciò ha comportato, ad esempio, l’impegno a divulgare i dati relativi all’ubicazione degli asset, delle operazioni e dei fornitori di materie prime ad alto impatto.

In qualità di partecipante alla prima edizione di Nature Action 100 nel 2024, Schroders ha preso parte a sei iniziative di engagement collaborativo in vari settori, tra cui quello minerario, chimico e dei beni di consumo di base, che hanno segnato un cambiamento radicale nell’approccio del settore all’engagement sulle questioni ambientali.

Infine, nella sede centrale di Londra, il totale dei rifiuti prodotti è diminuito del 36% rispetto ai livelli del 2019.
I tassi di riciclo sono aumentati dal 75% nel 2019 al 92% nel 2024 e sono state condotte indagini sulla biodiversità nel campus di Horsham, data la sua vicinanza a un’area sensibile da questo punto di vista.