A quasi due anni dalla sua fondazione, il Corporate Forum on Sustainable Finance (CFSF), composto da 22 società europee e a cui partecipano sei società italiane, Fs, Enel, Terna, Snam, Iren e A2A, ha fatto il punto sulla crescita della finanza sostenibile a livello globale, un mercato che rappresenta oggi oltre 1000 miliardi di dollari di emissioni obbligazionarie.
In un momento contraddistinto da importanti sfide sanitarie ed economiche, la finanza sostenibile conferma il suo ruolo più che mai cruciale nel sostenere progetti con un positivo impatto sociale e ambientale.
Con oltre 90 miliardi di euro in circolazione alla fine di ottobre 2020, i membri del Corporate Forum, provenienti da otto Paesi e cinque diverse aree di business, tra cui energia, utility, trasporti, immobili e riciclo dei rifiuti e delle acque reflue, rappresentano quasi due terzi delle emissioni europee di obbligazioni sostenibili.
In qualità di piattaforma di discussione e dibattito tra rilevanti emittenti obbligazionari, il Forum si propone di affrontare con un’unica voce sei ambiziose sfide per la finanza sostenibile:
- integrare più profondamente il concetto di sostenibilità nelle strategie finanziarie delle aziende;
- lavorare in sinergia con gli investitori per stimolare lo sviluppo di un’economia più sostenibile attraverso strumenti innovativi;
- incrementare la presenza aziendale nei forum internazionali e nazionali che contribuiscono allo sviluppo dei mercati della finanza sostenibile;
- partecipare attivamente alla definizione degli standard e dei quadri normativi che regolano gli strumenti di finanza sostenibile;
- collaborare con le agenzie di rating per una più profonda integrazione dei criteri ESG nella valutazione della sostenibilità finanziaria delle imprese nel lungo termine;
- fare leva sulle competenze e promuovere le best practice che rendicontano l’impatto delle strategie applicate.
Negli ultimi due anni, il CFSF ha risposto a sette consultazioni tenute dall’Unione Europea in merito a: “EU Taxonomy”, “EU Green Bond Standard”, “EU Climate Benchmarks and Benchmarks ‘ESG disclosure”, “EU Renewed Sustainable Finance Strategy” e “EU Review of Non-Financial Reporting Directive”. Le risposte congiunte dei membri del Forum sono state inserite nelle bozze finali dei rapporti delle consultazioni, in particolare nella sezione “Spese ammissibili” dello “Standard EU Green Bond”. È stato anche pubblicato un documento di sintesi sui criteri di ammissibilità per gli investimenti nella rete elettrica.
Inoltre, in vista dei requisiti di finanziamento annuali per la transizione sostenibile, stimati a quasi 260 miliardi di euro dalla Commissione europea nel gennaio 2020, e alla luce della necessità di proporre una tassonomia europea per la corretta allocazione delle risorse finanziarie, i membri del Corporate Forum hanno contribuito:
- proponendo un feedback pubblico sulla fruibilità della tassonomia (utilità, punti chiave rispetto alla compatibilità con altri standard, rischio di distorsione della concorrenza tra Stati membri);
- commentando individualmente le tassonomie in base alle aree di attività.
Nel 2019 il Corporate Forum ha anche avviato un dialogo con le principali agenzie di rating (S&P, Moody’s e Fitch) per integrare i fattori ESG nei rispettivi rating di credito. Nel 2020 il dialogo è proseguito coinvolgendo nuove agenzie come MSCI, V.E (Vigeo Eiris) e Sustainalytics, oltre che Principles for Responsible Investment, un network internazionale di investitori sostenuto dalle Nazioni Unite. Il guppo ha inoltre posto particolare attenzione all’introduzione di nuovi strumenti in grado di agevolare lo sviluppo del mercato della finanza sostenibile (bond legati alla sostenibilità, social bonds, transition bonds, ecc.).