Piano strategico 2023-2025

Enel, nel nuovo Piano 2023-25 accelera sull’elettrificazione sostenbile

Elettrificazione sostenibile carbon-free basata su fonti rinnovabili e digitalizzazione, riposizionamento strategico di business e delle aree geografiche, e solidità finanziaria. Sono questi i pilastri del Piano strategico 2023-2025 di Enel, che prevede nel triennio investimenti totali per circa 37 miliardi di euro.

Il gruppo dell’energia, nel corso della presentazione del Piano che guiderà lo sviluppo dei prossimi tre anni, ha sottolineato come gli ultimi tre anni abbiano risentito dell’effetto congiunto della pandemia da COVID-19, dei conflitti geopolitici e di eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico. Questo scenario ha aumentato la necessità di un’accelerazione nella transizione energetica e nella digitalizzazione, insieme alla riorganizzazione e al riequilibrio delle catene di approvvigionamento globali.

Nell’arco piano, quindi, Enel prevede in primo luogo di focalizzarsi su una filiera industriale integrata verso un’elettrificazione sostenibile soddisfacendo circa il 90% delle vendite a prezzo fisso con elettricità carbon-free nel 2025, portando la generazione da fonti rinnovabili a circa il 75% del totale, nonché digitalizzando circa l’80% dei clienti di rete.

Come secondo obiettivo il gruppo intende conseguire un riposizionamento strategico dei business e delle aree geografiche, conseguendo entro il 2023 una struttura societaria più agile, focalizzata nei sei Paesi “core”, con un piano di dismissioni di circa 21 miliardi di euro che contribuiranno positivamente alla riduzione dell’indebitamento netto di gruppo.

Infine intende assicurare la crescita e la solidità finanziaria coniugando un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’utile netto ordinario del 10-13% con un rapporto FFO/Net Debt del 28% previsto a partire dal 2023, oltre a mantenere un dividendo per azione pari a 0,43 euro nel periodo 2023-2025, in aumento rispetto a 0,40 euro nel 2022.

Le azioni strategiche di Enel nel Piano strategico 23-25

Il gruppo prevede di investire 37 miliardi di euro per implementare quattro azioni strategiche.

Ottimizzare il profilo di rischio/rendimento della domanda e dell’offerta

Entro il 2025, nei sei Paesi “core” il gruppo prevede di vendere circa l’80% dei volumi di elettricità con contratti a prezzo fisso, un aumento di circa 15 TWh (+7%) rispetto alle stime per il 2022. Il gruppo prevede di soddisfare il 100% delle vendite a prezzo fisso con la propria produzione e con Power Purchase Agreements (“PPA”) di lungo periodo, prevedendo che il 90% circa sia coperto da fonti carbon-free.

Questo permetterà ad Enel di attuare una strategia commerciale di lungo termine, stabile e visibile, riducendo quindi i rischi a breve termine associati alla volatilità esterna.

Decarbonizzazione per assicurare competitività, sostenibilità e sicurezza

Entro il 2025, il gruppo prevede di aggiungere circa 21 GW di capacità rinnovabile installata (di cui circa 19 GW nei Paesi “core”) e di sviluppare questa capacità rinnovabile grazie a una market-leading pipeline, pari a circa 425 GW.

Proseguirà inoltre l’implementazione del proprio modello di business di “Stewardship”, con l’obiettivo di cogliere ulteriori potenziali opportunità in Paesi “non-core” per massimizzare la creazione di valore a livello globale.

La strategia di decarbonizzazione consente a Enel di confermare il suo impegno verso il raggiungimento di zero emissioni al 2040, con obiettivi fissati per tutti gli Scope in linea con lo scenario di 1,5°C e in corso di validazione da parte della Science Based Targets initiative.

Rafforzamento, sviluppo e digitalizzazione delle reti per abilitare la transizione

La strategia del gruppo per le reti riguarda cinque dei sei Paesi “core”, nello specifico Italia, Spagna, Brasile, Cile e Colombia. Enel prevede che l’intensità degli investimenti del gruppo per cliente nel settore delle reti aumenti di circa il 30% in media nel periodo 2023-2025 rispetto alla stima per il periodo 2020-2022.

Razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche

Nel 2022, l’attuazione della strategia di semplificazione ha registrato una netta accelerazione. Le cessioni di Enel Russia e dell’impianto CCGT di Fortaleza in Brasile sono state perfezionate e per fine anno il gruppo prevede di completare la cessione degli asset di trasmissione in Cile, delle reti di distribuzione di Goiás e l’operazione relativa a Gridspertise. Inoltre, entro la fine del 2022 il Gruppo prevede di cristallizzare il valore del suo portafoglio gas in Cile.

A seguito di questa accelerazione, nel periodo 2023-2025 Enel prevede un’ulteriore razionalizzazione della propria struttura, uscendo da alcuni business e aree geografiche non più allineate alla propria strategia. Al contempo, in linea con l’obiettivo di uscire dalle attività carbonintensive, intende fare leva sull’attuale contesto di mercato per avviare l’uscita dalle attività nel settore del gas.

Nel 2023 Enel cederà gli asset in Romania e concentrerà quindi le attività europee in Italia e Spagna; in America Latina, invece, il gruppo prevede di uscire da Perù e Argentina, mentre alcune aree geografiche, come Australia e Grecia, saranno inserite nel perimetro del modello di Stewardship. Enel prevede inoltre nel 2023 la cristallizzazione del valore del portafoglio gas in Spagna e il valore di altri asset minori nelle rinnovabili non legati a consistenti basi clienti a valle; nel 2024 quella del valore dei suoi asset negli Stati Uniti e di Enel X Way.

Redditività sostenibile

Circa il 94% degli investimenti totali del gruppo nel 2023-2025 è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (“SDG”), perseguendo direttamente gli SDG 7 (“Energia pulita e accessibile”), 9 (“Imprese, innovazione e infrastrutture”) e 11 (“Città e comunità  sostenibili”), tutti funzionali all’SDG 13 (“Lotta contro il cambiamento climatico”).

Inoltre, oltre l’80% degli investimenti del gruppo è considerato in linea con i criteri della Tassonomia dell’UE, in virtù del loro sostanziale contributo alla mitigazione del cambiamento climatico.

Gli investimenti del gruppo in arco piano dovrebbero contribuire ad un incremento cumulato del prodotto interno lordo nei Paesi in cui opera per circa 70 miliardi di euro.