Enel archivia il 2022 con ricavi a 140,5 miliardi di euro, un incremento del 63,9% rispetto al 2021 principalmente riconducibile ai maggiori volumi di energia prodotti, intermediati e venduti in un contesto di prezzi medi crescenti, nonché al favorevole andamento dei tassi di cambio. Nell’anno della crisi energetica, il gruppo guidato da Francesco Starace, ha proseguito i passi verso la transizione con un incremento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
Il gruppo ha registrato un Ebitda ordinario pari a 19,6 miliardi di euro (+2,5%), superiore alla guidance di gruppo comunicata ai mercati finanziari. Tale incremento, si legge in una nota del gruppo, è da ricondurre alle positive performance del business integrato, quale risultante della combinazione dei business di Generazione Termoelettrica e Trading, Enel Green Power, Mercati Finali ed Enel X, unitamente al positivo andamento di Enel Grids. In calo invece del 3,6% rispetto al 2021 l’utile netto ordinario del gruppo che si attesta a 5,3 miliardi, risultato comunque superiore rispetto alla guidance.
Quest’anno gli investimenti sono aumentati del 10,4% e sono stati pari a 14,3 miliardi di euro. Il dividendo complessivo proposto pari a 0,40 euro per azione (di cui 0,20 euro per azione già corrisposti quale acconto a gennaio 2023), in crescita del 5,3% rispetto al dividendo complessivo di 0,38 euro per azione riconosciuto per l’intero esercizio del 2021.
Indice
Energia elettrica prodotta da Enel nel 2022
L’energia netta prodotta da Enel nel 2022 è pari a 227,8 TWh, con un incremento di 5,2 TWh rispetto al valore registrato nel 2021 (+2,3%). In particolare, è stato rilevato un incremento della produzione da fonti rinnovabili per 3,6 TWh rispetto a quanto prodotto nel 2021; un maggiore apporto da fonte termoelettrica (+0,5 TWh), dove le maggiori produzioni da impianti a carbone (+5,9 TWh) e a ciclo combinato (+2,7 TWh), compensano la riduzione registrata dalla produzione di impianti Oil & Gas (-8,1 TWh) per la vendita di PJSC Enel Russia; e una produzione da fonte nucleare, pari a 26,5 TWh, in aumento (+1,0 TWh) rispetto a quanto registrato nel 2021.
La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, includendo anche i volumi da capacità gestita, è stata ampiamente superiore rispetto alla produzione da fonte termoelettrica, raggiungendo i 123,7 TWh (118,4 TWh nel 2021, +4,5%), a fronte di una produzione da fonte termoelettrica pari a 88,8 TWh (88,3 TWh nel 2021, +0,6%).
La produzione a zero emissioni ha raggiunto il 61% della generazione totale del gruppo considerando unicamente la produzione da capacità consolidata, mentre è pari al 62,8% includendo anche la generazione da capacità gestita. L’obiettivo a lungo termine di Enel, si legge in una nota, resta il raggiungimento del net zero entro il 2040, sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette.
Piano di incentivazione legato a obiettivi ESG
Il piano di incentivazione, caratterizzato da un periodo di vesting triennale, riconosce ai relativi destinatari un premio costituito da una componente in azioni Enel e da una componente di tipo monetario, subordinatamente e proporzionalmente al raggiungimento di alcuni obiettivi di performance nell’arco temporale 2023-2025, anche legati ad aspetti ESG, in particolare la riduzione dell’intensità delle emissioni di gas serra al 2025 e la percentuale di donne nei piani di successione. Nel dettaglio i target riguardano il TSR (Total Shareholders’ Return), misurato con riferimento all’andamento del titolo Enel rispetto a quello dell’indice Euro Stoxx Utilities – UEM; il ROIC (Return on Invested Capital) – WACC (Weighted Average Cost of Capital); e l’intensità delle emissioni di GHG Scope 1 e 3 relative all’Integrated Power (gCO2eq/kWh) del gruppo al 2025, previo superamento di un obiettivo cancello concernente l’intensità delle emissioni di GHG Scope 1 relative alla Power Generation del Gruppo (gCO2eq/kWh) al 2025; la percentuale di donne nei piani di successione del top management a fine 2025.
In particolare, il piano di incentivazione attribuisce al TSR un peso del 45%, al ROIC – WACC un peso del 30%, alle emissioni di GHG Scope 1 e 3 un peso del 15% e alla percentuale di donne nei piani di successione del top management a fine 2025 un peso del 10% e ha come destinatari l’amministratore delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Enel, nonché i manager di Enel stessa e/o di società controllate da quest’ultima.
Emissioni obbligazionarie ESG
Tra le principali emissioni obbligazionarie effettuate nel corso del 2022 da società del gruppo Enel, ci sono un Sustainability-Linked bond multi-tranche, garantito da Enel, per un valore di 2,7 miliardi di euro, con rimborso in unica soluzione, emesso a gennaio 2022 da parte di Enel Finance International; un Sustainability-Linked bond, garantito da Enel, per un valore di 750 milioni di sterline (equivalenti a 845 milioni di euro al 31 dicembre 2022), con rimborso in unica soluzione ad aprile 2029, emesso ad aprile 2022 da parte di Enel Finance International a un tasso fisso pari a 2,875%; un Sustainability-Linked bond multi-tranche, garantito da Enel, per un valore di 3,5 miliardi di dollari statunitensi (equivalenti a 3,2miliardi di euro al 31 dicembre 2022), con rimborso in unica soluzione, emesso a giugno 2022 da parte di Enel Finance International; un Sustainability-Linked bond, garantito da Enel, per un valore di un miliardo di euro, con rimborso in unica soluzione a marzo 2029, emesso a settembre 2022 da parte di Enel Finance International a un tasso fisso pari a 3,875%; e un Sustainability-Linked bond multi-tranche, garantito da Enel, per un valore di 4 miliardi di dollari statunitensi (equivalenti a 3,7 miliardo di euro al 31 dicembre 2022), con rimborso in unica soluzione, emesso a ottobre 2022.
Il piano strategico 2023-2025 di Enel
Nel novembre 2022, il gruppo ha presentato alla comunità finanziaria il nuovo Piano Strategico per il periodo 2023-2025, delineando una strategia di risposta alle nuove sfide globali, improntata alla semplificazione e alla focalizzazione nelle aree geografiche che consentono di cogliere appieno le opportunità legate alla transizione energetica.
In particolare, il piano strategico 2023-2025 prevede di focalizzarsi su una filiera industriale integrata verso un’elettrificazione sostenibile; conseguire un riposizionamento strategico dei business e delle aree geografiche; e assicurare la crescita e la solidità finanziaria coniugando l’incremento dell’utile netto ordinario con un rafforzamento delle metriche creditizie già a partire dal 2023.
Nel perseguire tali obiettivi, nel periodo 2023-2025 il gruppo prevede di investire complessivamente circa 37 miliardi di euro, di cui il 60% a sostegno della strategia commerciale integrata del gruppo (generazione, clienti e servizi), e il 40% a favore delle reti, per sostenere il loro ruolo di abilitatori della transizione energetica.
Il piano si focalizzerà su quattro azioni strategiche: il bilanciamento della domanda dei clienti e dell’offerta per ottimizzare il profilo di rischio/rendimento; la decarbonizzazione per assicurare competitività, sostenibilità e sicurezza; il rafforzamento, sviluppo e digitalizzazione delle reti per abilitare la transizione; la razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche.
Entro il 2025, il gruppo prevede di aggiungere circa 21 GW di capacità rinnovabile installata (di cui circa 19 GW nei paesi “core”), ben posizionandosi verso il raggiungimento dei propri obiettivi di decarbonizzazione, in linea con l’Accordo di Parigi.