La Palma d’oro al miglior fondo azionario europeo ESG per il 2020 va al comparto della sicav lussemburghese Mirova Europe Environmental Equity Fund, che ha guadagnato il 33,6%. In seconda posizione troviamo Natixis IM – Mirova Europe Environnement che ha reso il 24,1%. Chiude il podio, totalmente francese, il fondo LPB AM Actions Environnement della società di gestione della Banque Postale, che ha avuto una performance del 22,15%.
La top ten dei fondi azionari europei sostenibili che hanno reso di più nel 2020 è d’altronde dominata da prodotti transalpini, che hanno conquistato sette posizioni su dieci.

Mirova è la società di asset management specializzata in prodotti ESG del colosso francese Natixis, 17esima società di gestione al mondo con un patrimonio gestito di 935 miliardi. Fa capo alla banca francese BPCE, dove sono confluite le banche popolari e casse di risparmio francesi.
Il comparto Mirova Environmental, lanciato nel 2019, è rivolto a investitori istituzionali e replica il portafoglio di Natixis IM-Mirova Europe Environnement, fondo aperto già sul mercato da anni. Il team di gestione dei due portafogli, totalmente femminile, è formato da Suzanne Senellart e Christine Tricaud, entrambe con una lunga esperienza all’interno del gruppo Natixis.
Il fondo, nel 2020, ha battuto significativamente l’indice di riferimento, MSCI Europe Total Return non solo come performance, ma anche come grado di sostenibilità. Il portafoglio è strutturato in modo che tutte le società selezionate abbiano un impatto positivo per il raggiungimento dei 17 obiettivi dell’ONU (SDG). Un effetto molto migliore di quello del benchmark dove solo il 50% dei titoli mostra un contributo positivo verso gli SDG.
A fine dicembre, il portafoglio era allocato su 58 titoli concentrati soprattutto in Francia (29%), Olanda (12%) e Germania (12%). La principale partecipazione (4,3% del portafoglio) è nella società danese Vestas che progetta, fabbrica e commercializza turbine eoliche e ha più che triplicato il prezzo dei suoi titoli nel 2020. Una quota del 3,4% del fondo è poi investita nell’azienda americana Thermo scientific, specializzata in soluzioni e materiali per laboratori e analisi, reagenti e tamponi, che ha avuto un boom con la pandemia. Nel solo terzo trimestre 2020 Thermo scientific ha realizzato 2 miliardi di fatturato collegato al Covid-19, facendo lievitare i titoli quotati a New York del 42%.
Una quota del 9,1% del portafoglio è poi suddivisa tra tre corazzate dell’industria francese: Alstom, che opera nel settore della costruzione di treni e infrastrutture ferroviarie e ha guadagnato in borsa quasi il 18%, Air Liquide, specializzata in gas per impianti industriali che nel 2020 ha fatto in borsa un +6,3% e Compagnie Saint Gobain che produce materiali per l’edilizia il cui prezzo in borsa a fine 2020 era agli stessi livelli di fine 2019, dopo ampie oscillazioni.
LPB AM Actions Environnement è gestito da Thomas Lacharme e da Christophe Pouchoy e ha puntato molto sulle energie rinnovabili. A fine novembre 2020, a parte una quota fisiologica in liquidità (6,27% attraverso il fondo di Natixis Ostrum), il principale investimento (3,3% del portafoglio) era nella società elettrica danese Orsted che nel 2020 ha raddoppiato il suo prezzo in borsa e nel 2021, per il terzo anno di seguito, si è aggiudicata il titolo di azienda elettrica più sostenibile al mondo nella classifica Global100. Il secondo maggior investimento (3,4%) è nell’olandese Alfen, specializzata in sistemi di stoccaggio di energia e nelle reti elettriche, che nel 2020 ha quintuplicato il proprio prezzo in borsa. Sempre nel settore delle rinnovabili ha investito in Scatec, il gruppo norvegese che costruisce e gestisce impianti di produzione di energia solare nei paesi emergenti e nell’italiana Falck Renewables.
Al quarto posto della classifica si trova HSBC Europe Equity Green Transition, del colosso britannico HSBC, che ha reso nel 2020 il 20,0% e nel quale c’è un tocco francese visto che è gestito dalla fund manager Bénédicte Mougeot. E nelle aziende transalpine è investito il 30,9% del portafoglio (dati al 30-9-20), seguita da Olanda (9,9%) e Germania (9,7%), mentre l’Italia è uno dei fanalini di coda con il 2,51%. Un contributo positivo al portafoglio è venuto dall’investimento nell’azienda danese Vestas che progetta, fabbrica e commercializza turbine eoliche, mentre ha dato un contributo negativo alla performance l’investimento nella multiutility francese Veolia, che era anche la posizione del portafoglio a più alta intensità di carbone.
La quinta posizione è stata conquistata da OFI Fund Positive Economy che ha avuto una performance del 18,2% ed è gestito dalla società di asset management francese Ofi che ha 72 miliardi di patrimonio gestito e lo scorso mese di luglio è approdata in Italia con l’apertura di un nuovo ufficio a Milano. Il fondo è gestito da Beryl Bouvier Di Nota ed è focalizzato sulla transizione energetica, la conservazione delle risorse naturali, la salute e il benessere, la sicurezza e l’inclusione sociale.
Al sesto posto si trova Mandarine Europe Microcap, con un rendimento del 17,9%, gestito dalla boutique indipendente francese Mandarine, che ha masse per tre miliardi di euro. Il fondo, gestito da Augustin Lecoq e Marcelo Preto, è specializzato sulle piccole e medie imprese e tra i titoli in portafoglio ci sono anche le società quotate all’Aim Pharmanutra, specializzata nella nutraceutica e Innovatec, nelle energie rinnovabili.
La settima posizione è occupata da Rentamarkets Narval, della società di gestione spagnola Rentamarkets, che ha reso il 16,8% Seguono il belga KBC Eco Fund Impact Investing con il 16,4%, il francese Echiquier Positive Impact con il 16,1% e Federis Pro Actions con il 15,9% gestito dal gruppo Federis gestion d’actifs che è entrato a fare parte del gruppo Banque Postale nel 2015.