Maggiore sostegno ai clienti per orientarsi nel complesso panorama ESG, l’approfondimento delle tematiche sociali, l’attenzione all’adattamento climatico e ai piani di transizione e la definizione di uno standard globale per i criteri ESG. Sono questi i temi chiave che meritano particolare attenzione nel 2023 secondo la società di gestione Invesco. Gli investitori, infatti, sono sempre più incoraggiati a valutare come i fattori ESG si allineano con i loro principi di investimento, anche grazie alla maggiore attenzione dei media e a un impegno più deciso a evitare il greenwashing sia da parte degli enti normativi sia degli investitori. Sono queste, in sostanza, le tematiche cui il Global ESG Team di Invesco dedica spazio nell’Outlook degli investimenti ESG per il 2023.
Indice
Aiutare i clienti a gestire un complesso panorama ESG
Dal momento che nel 2022 Invesco ha lanciato varie strategie ESG, quali net zero e progresso sociale, nel 2023 l’asset manager si aspetta che i suoi clienti manifestino un maggiore interesse per tali soluzioni.
Invesco si avvale di oltre 50 diverse fonti di dati ESG ed è consapevole delle problematiche legate ai dati. Per questo motivo nel 2022 la società di gestione ha lanciato ESGCentral per aiutare i clienti interni ed esterni a gestire tali complessità. Secondo Invesco, nel 2023 questo strumento sarà un elemento abilitante fondamentale per le informative sul portafoglio.
Inoltre, il ramo che si occupa di consulenza della società, Invesco Consulting, si è attivata per dare consigli sul linguaggio da utilizzare per gli investimenti ESG. Nello specifico, ha condotto un sondaggio tra 1.500 consulenti negli Stati Uniti e fornito consigli su come iniziare i colloqui in materia di ESG con i singoli investitori. Nelle discussioni di mercato sulle norme di adeguatezza della MIFID II, il 20-40% dei clienti ha selezionato “sì” esprimendo una netta preferenza per la sostenibilità. Lo studio di Invesco Consulting ha riscontrato inoltre che circa l’80% delle persone vuole avere maggiori informazioni sui modi in cui legare i loro valori alle opzioni di investimento.
Le tematiche sociali sono rientrate nei colloqui che Invesco ha tenuto con le aziende nel 40% dei casi rispetto a una percentuale prossima al 60-70% per le tematiche ambientali e di governance. Tuttavia, vi sono buoni motivi per prevedere che le tematiche sociali salgano in primo piano nel 2023.
Attualmente il reporting in materia di sostenibilità sociale e la gestione di queste tematiche presentano variazioni a livello globale. I dati della World Benchmarking Alliance lo dimostrano: su 1.000 aziende di tutto il mondo valutate a gennaio 2022 tramite 18 indicatori sociali rientranti nelle categorie generali di lavoro dignitoso, comportamenti etici e rispetto dei diritti umani, il punteggio medio raggiunto dalle imprese è stato solo di 5,2 su 20.
I diritti umani rappresentano un altro argomento importante. Ad agosto 2022 l’Unione Europea ha pubblicato il suo piano d’azione e gli Stati Uniti hanno introdotto una legge sulla tutela dei diritti umani, entrata in vigore nell’estate del 2022. Questi sviluppi esercitano pressioni sugli investitori motivandoli a condurre un processo di due diligence, che è limitato dalla disponibilità dei dati.
Conscia della crescita dell’importanza di questi temi, nel 2022 Invesco ha ampliato l’area dati nella sua piattaforma di ricerca ESG proprietaria, ESGintel, che ora comprende un punteggio per i diritti dei bambini, che funge da indicatore dei diritti umani a livello di attività e prodotti e servizi.
Per quanto riguarda la retribuzione e un numero elevato di delibere degli azionisti, sono temi cui sarà destinata grande attenzione nella stagione delle votazioni degli azionisti del 2023. Le significative turbolenze dei mercati potrebbero indurre le aziende a emettere azioni per consentire alle loro forze lavoro di ottenere qualche compensazione per i minori premi cash attesi.
La politica di Invesco in materia di voto prevede che i suoi team d’investimento esprimano i voti legati alle loro azioni in linea con la politica globale, ma in base ai loro giudizi delle performance aziendali.
Adattamento climatico e piani di transizione
L’adattamento climatico si riferisce alla capacità delle persone e della natura di adattarsi ai rischi legati al cambiamento climatico. Nel 2022 l’adaptation finance rappresentava solo all’incirca il 10% dell’universo dei green bond emessi, ma secondo Invesco crescerà significativamente nel 2023, in particolare per quel che riguarda l’utilizzo dei proventi per i mercati emergenti.
Secondo la società di gestione, inoltre nel 2023 sarà pubblicata la versione finale delle raccomandazioni della Taskforce sulle informative finanziarie legate alla natura (TNFD), che forniranno le linee guida per le informative aziendali sulla biodiversità. Un’altra componente fondamentale è uno degli indicatori dei principali effetti negativi (PAI) ai sensi del regolamento UE relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, ossia il numero 7.
L’interazione tra clima, biodiversità e sicurezza alimentare è significativa. Per questo nel 2023 l’UE approverà la modificazione genetica di alcune colture allo scopo di garantire la sicurezza alimentare a fronte del cambiamento climatico.
Data la crescente popolarità dei finanziamenti a sostegno della biodiversità, soprattutto in seguito all’accordo raggiunto nelle scorse settimane alla COP15, il legame tra potenziali compensazioni climatiche e il capitale naturale è diventato più evidente. Le soluzioni basate sulla natura (Nature-based Solutions, NbS) sotto forma di compensazioni del carbonio potrebbero contribuire a ridurre le emissioni e aumentare la resilienza basata sulla natura. Secondo il World Economic Forum, le NbS potrebbero apportare il 37% della riduzione CO2 necessaria entro il 2030 per mantenere il riscaldamento globale entro 2°C e a un costo inferiore rispetto ad altre opzioni diffuse.
Sul fronte delle aziende, Invesco monitora attentamente la taskforce per il piano di transizione lanciata durante la COP27 nel novembre 2022. Nel Regno Unito sono inoltre in corso le consultazioni della Transition Plan Taskforce (TPT), che si concluderanno a febbraio 2023. Varie aziende hanno già pubblicato le loro versioni dei piani di transizione e, secondo l’asset manager, ci saranno ulteriori report nel 2023.
Definizione di uno standard per i criteri ESG
Per il 2023, Invesco si aspetta un maggiore consolidamento degli standard su temi come gli investimenti sostenibili.
Nel 2022 le imprese hanno dedicato molto tempo all’implementazione del Regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR). La Financial Conduct Authority (FCA) britannica ha pubblicato le proprie linee guida relative alle label e informative ESG nel 4° trimestre del 2022 e terrà le relative consultazioni fino a gennaio 2023. Le norme proposte differiscono dall’SFDR e sono maggiormente in linea con le proposte della Securities and Exchange Commission statunitense. Queste ultime saranno a loro volta prevedibilmente lanciate nel primo semestre del 2023.
Analogamente, l’autorità regolatoria canadese ha definito il suo programma in materia ESG. In Asia, negli ultimi due anni le autorità di regolamentazione di Hong Kong e Singapore hanno pubblicato documenti sulle informative per i fondi ESG.
Per le imprese globali, la soluzione per gestire queste diverse impostazioni normative è dotarsi di uno standard interno proprietario che si articoli con il contesto esterno. Invesco, fin qui, ha indicato con trasparenza il modo in cui elabora le definizioni e intende dedicare più tempo alla formazione in quest’area nel 2023.