Negli ultimi giorni si è aperto un nuovo caso in ambito rinnovabili. Il governo Meloni, da mesi al lavoro sulle riforme al decreto legge PNRR Ter, ha presentato il nuovo pacchetto con le modifiche che prevedono, tra le altre cose, una semplificazione dei processi di approvazione dei progetti sulle rinnovabili. Ma c’è chi invece frena. Il presidente della regione Sicilia, Renato Schifani, invece, ha annunciato il blocco al rilascio di nuove autorizzazioni per il fotovoltaico.
In sostanza, il governo è a favore della semplificazione tramite l’eliminazione dell’obbligo di VIA per diversi progetti, che abbiano però già superato la valutazione ambientale. Il governatore della Sicilia, invece, parla di danni ambientali e sociali, in particolare del fotovoltaico, riferiti alla regione che governa. Quelli ambientali consistono nell’annosa questione della deturpazione della bellezza del paesaggio. Mentre quelli sociali sono connessi a questioni economiche. A detta di Schifani, infatti, il fotovoltaico non porta nessun beneficio economico-sociale alla regione.
Tra gli aspetti negativi sottolineati da Schifani, il fatto che gli impianti fotovoltaici non producono nuovo lavoro per la popolazione locale perché vengono gestiti telematicamente tramite processi altamente tecnologici e la questione legata alle misure di concambio, previste da una legge del 2003, che prevedono dei compensi economici per i comuni che subiscono danni ambientali legati agli impianti di produzione di energia solare.
La soluzione proposta dal presidente della regione Sicilia è di introdurre una modifica alla legge del 2003 per includere altri enti, oltre ai comuni, tra i beneficiari di misure compensative. In questo caso, però, Schifani non chiede un risarcimento tramite denaro ma attraverso energia: parte dell’energia prodotta, quindi, dovrebbe restare secondo il governatore siciliano nella regione, con un effetto diretto di riduzione dei costi delle bollette energetiche dei siciliani.
Nelle prossime settimane dovrebbero avviarsi dei colloqui tra la regione e Roma, in particolare tra Schifani e il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha già replicato nei giorni scorsi alle dichiarazioni del governatore siciliano.
