Le ondate di calore estremo, che in questi giorni stanno investendo anche l’Italia, hanno un impatto significativo sul benessere di bambine, bambini e adolescenti. Nella penisola italiana, la probabilità di eventi estremi legati alla crisi climatica è aumentata del 9% in 20 anni, con una crescita del 134% nei primi cinque mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo nel 2022, e i più piccoli rischiano di subire in modo pesante i disagi che questo comporta. Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’organizzazione internazionale dedita a salvare la vita di bambine e bambini e garantire loro un futuro.
In Italia, i centri urbani sperimentano temperature più alte di 5-10°C rispetto alle aree rurali circostanti. Un dato rilevante considerando che i centri urbani sono densamente popolati e, sebbene occupino più del 2% della superficie terrestre, nelle città è consumato circa il 90% delle risorse prodotte nel mondo.
A livello globale, la crisi climatica rappresenta oggi una delle principali minacce per la realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, anche per quanto riguarda i diritti e il benessere di bambine, bambini e adolescenti, aumentando il circolo vizioso di crisi umanitarie, povertà e conflitti, che colpiscono, in particolare, i minori più vulnerabili. Save the Children sottolinea come la crisi climatica e gli impatti che comporta, tra cui le ondate di calore, sia una vera e propria crisi dei diritti dell’infanzia e metta a rischio circa 1 miliardo di bambini, quasi metà della popolazione infantile mondiale, che vivono in paesi ad alto rischio di subire gli effetti del cambiamento climatico. I minori già colpiti dalle disuguaglianze sono maggiormente a rischio.
Per l’organizzazione è quindi necessario mettere in campo sia azioni per minimizzare l’impatto negativo del cambiamento climatico sui bambini più vulnerabili, sia interventi di adattamento che combinino la riduzione dei rischi ambientali con politiche sociali per l’infanzia e l’adolescenza più decise. Questo approccio può supportare una giusta transizione ecologica, che includa interventi contro la povertà multidimensionale, le disuguaglianze e l’ingiustizia climatica e intergenerazionale.