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Transizione energetica

Gruppo Sit, istallazione di contatori smart nelle prime case ad idrogeno in UK

MeteRSit, azienda specializzata nello smart metering parte del gruppo SIT, installerà dei contatori smart nelle prime case alimentate al 100% ad idrogeno in UK.

A differenza del gas naturale, che è responsabile per oltre il 30% delle emissioni di gas, l’uso dell’idrogeno non produce alcuna emissione di anidride carbonica. Per la prima volta, le case ad idrogeno mostreranno dal vivo al pubblico cos’è concretamente il futuro dell’energia ad idrogeno, permettendo alle persone di interagire con i sistemi e le utility ad idrogeno come, appunto, contatori, caldaie, cucine e piani cottura, caminetti e barbecue.

Le abitazioni, che sono in costruzione a Low Thornley (vicino a Gateshead) nel nord dell’Inghilterra
nel sito del distributore di gas britannico Northern Gas Networks (NGN), hanno la finalità di
dimostrare concretamente l’uso domestico di apparecchi elettrodomestici e sistemi di consumo per
il riscaldamento e la cottura completamente alimentati ad idrogeno. Si prevede che le abitazioni
saranno completate entro la fine di maggio 2021.

“La competenza, la conoscenza del mercato e la nostra capacità di leggere con precisione
estrema i dati di consumo sono tra i fattori che ci hanno permesso di essere scelti per un progetto
così importante non solo per SIT, ma per il settore energetico tout-court” ha dichiarato Federico
de’ Stefani, AD di SIT S.p.A.
. “Queste abitazioni rappresentano una milestone importante per
costruire un futuro energetico fatto di efficientamento, utilizzo sapiente e sicuro dei gas alternativi,
lettura dei dati di consumo grazie a tecnologie IoT ed auto-regolanti. Questi elementi sono utili solo
se il cambiamento parte dal consumatore: a noi la capacità di rendere le nostre case ed i nostri
spazi più sostenibili ed environment-friendly”.

Mark Horsley, Amministratore Delegato di Northern Gas Networks, ha dichiarato: “Le reti di
trasporto del gas sono sicure, resilienti e rispondono alle nostre necessità. Con l’85% della Gran Bretagna connessa alla rete pensiamo sia logico riutilizzare questo vasto asset per trasportare un gas che brucia in maniera ancora più pulita come l’idrogeno”.