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Downgrade Moody's e Fitch

Russia, ora per le maggiori agenzie il rating è junk

Dopo la decisione dei giorni scorsi di S&P Global di tagliare il rating della Russia a livello “junk” (BB+), anche Moody’s Investors Service (Moody’s) e Fitch Ratings hanno stabilito di declassare il rating del debito a lungo termine del governo russo. Moody’s – che aveva già avvisato di aver messo il rating in osservazione per un declassamento – lo ha abbassato da Baa3 a B3, mentre Fitch da BBB a B. Entrambe le agenzie, inoltre, hanno annunciato esami aggiuntivi e la conseguente possibilità di un ulteriore downgrade. 

Il declassamento di diversi “notch” (ben sei) del rating della Russia è stato innescato dall’escalation dell’intervento militare in Ucraina e dalle severe sanzioni che i Paesi occidentali hanno imposto a Mosca, comprese le sanzioni alla Banca Centrale della Federazione Russa (CBR) e ad alcune grandi istituzioni finanziarie, che proibiscono qualsiasi transazione internazionale, e le restrizioni sull’accesso di alcune banche russe a SWIFT, con un impatto altamente negativo sui fondamentali del credito russo. 

Le sanzioni pesano su importanti fattori di rating come il rischio elevato di interruzione del rimborso del debito sovrano, la probabilità di un’interruzione prolungata dell’economia e del settore finanziario a causa delle sanzioni che limitano l’accesso alle riserve internazionali della Russia, costruite per resistere a shock avversi. Tra questi, anche la minore crescita tendenziale del PIL del Paese, in seguito ad uno shock alla fiducia interna e all’inasprimento delle politiche.

Le preoccupazioni significative sulla disponibilità della Russia a servire il suo debito riflettono il fatto che la forza istituzionale della Russia si è materialmente indebolita, con prove crescenti che l’esecutivo ha pochi controlli ed equilibri. Inoltre, il divieto recentemente annunciato da Mosca di trasferire valuta estera al di fuori del paese in risposta alle sanzioni imposte dai governi occidentali mina gravemente la visione di Moody’s e Fitch sulla sui fondamentali economici della Russia e sulla sua capacità di onorare il debito. 

L’ulteriore revisione annunciata dalle due agenzie di rating – che, appunto, hanno messo la Russia in creditwatch negativo – permetterà di valutare la portata delle interruzioni dei prossimi rimborsi del debito sovrano, la possibilità di qualsiasi soluzione e se gli investitori subiranno perdite. Le agenzie continueranno anche a monitorare ulteriori indicazioni sulla volontà della Russia di pagare, compresa la possibilità di un ulteriore inasprimento delle restrizioni sulle transazioni in valuta estera che – se dovessero includere il debito ereditato – imporrebbero formalmente una moratoria sui rimborsi del debito.

Gli annunci dei downgrade non sono l’unica tempesta che si sta abbattendo sugli asset finanziari russi: i provider di indici FTSE Russell e MSCI hanno annunciato che rimuoveranno le azioni russe dai loro indici.

Anche l’ESG è sotto osservazione

La valutazione della Russia delle due agenzie di rating rispetto ai criteri ESG aveva una tendenza negativa già prima dell’inasprirsi del conflitto, ma al momento risulta peggiorata. Moody’s considera il Paese ad alto rischio da un punto di vista ambientale (E-4 issuer profile score), sociale (S-4 issuer profile score) e della governance, che ha un’influenza sul profilo di credito della Russia ancora più negativa (punteggio G-5), come conseguenza della debolezza delle istituzioni russe, della corruzione dilagante e della mancanza di politiche che abbiano un impatto positivo sul credito. Anche Fitch assegna dei punteggi molto bassi alla Russia da più punti di vista, in particolare “5” per quanto riguarda i criteri sociali e “4” per l’ambito “Diritti umani e libertà politiche”.