L’archistar Stefano Boeri è indagato dalla Procura di Milano, assieme ad altre sei persone, in una delle inchieste sulla gestione urbanistica in città. Boeri è accusato di lottizzazione abusiva e abuso edilizio per il progetto da lui firmato e chiamato Bosconavigli, che dovrebbe sorgere nello storico quartiere San Cristoforo, zona sud-ovest del capoluogo lombardo. L’architetto, noto in tutto il mondo anche per il Bosco Verticale, è indagato, come emerso già nei mesi scorsi, anche in un’inchiesta milanese per turbativa sulla realizzazione della nuova Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura.
Nell’inchiesta coordinata dal pool della procuratrice aggiunta di Milano Tiziana Siciliano e dei pm Paolo Filippini, Mauro Clerici e Marina Petruzzella e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, è stato notificato, come anticipato da la Repubblica on line e poi confermato da Ansa, l’avviso di conclusione delle indagini a Boeri e ad altre sei persone, che prelude alla richiesta di processo. Oltre a Boeri, in qualità di progettista è indagato anche Stefano De Cerchio. Indagati inoltre il direttore dei lavori, il costruttore, lo sviluppatore e due dirigenti comunali, Andre Viaroli e Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico edilizia e componente della Commissione per il paesaggio.
Già da una consulenza dei pm, agli atti dell’inchiesta, firmata dal giurista Alberto Roccella e dall’urbanista Maurizio Bracchi, erano emerse presunte irregolarità: la mancanza del necessario “piano attuativo” per costruire, con gli annessi servizi per i residenti dell’area interessata, l’altezza della costruzione che arriva a 41 metri, superando i 25 che sono il limite proprio per fare a meno del piano attuativo, e poi l’assenza di una delibera di Giunta o del Consiglio comunale, con la convenzione urbanistica stipulata, invece, davanti a un notaio tra il privato costruttore e un dirigente comunale. Un convenzione “illegittima”, secondo i pm.
Il progetto prevede la realizzazione di 90 appartamenti, con la lottizzazione di un terreno dove in precedenza non c’erano altre costruzioni e, per l’accusa, con una serie di violazioni edilizie. Contestazioni degli inquirenti anche sui prezzi pagati in relazione alla cessione dei terreni. Quello sul Bosconavigli è uno dei numerosi fascicoli di indagine portati avanti da quasi due anni ormai dalla Procura milanese, guidata da Marcello Viola, sulla gestione urbanistica in città e che ha portato anche a sequestri di cantieri di grattacieli e palazzi in costruzione.