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Energie rinnovabili e paesaggio

Pannelli fotovoltaici invisibili: le tegole innovative sui tetti di Pompei

Tegole fotovoltaiche. Anche Pompei abbraccia lo sviluppo sostenibile e, insieme alle pecore recentemente introdotte per tagliare l’erba nel parco archeologico, arrivano i pannelli solari invisibili installati sulla Casa di Cerere, su un thermopolium e sulla Casa dei Vettii.

Tecnicamente chiamate tegole fotovoltaiche, i pannelli solari invisibili utilizzati a Pompei sono stati creati e brevettati dall’azienda Dyaqua, impresa familiare che produce in modo artigianale prodotti di illuminazione e fotovoltaico. Alla vista sembrano tegole di terracotta usate dai Romani, ma producono l’elettricità necessaria per illuminare gli affreschi.

Le soluzioni innovative adottate dal parco aprono la strada a un modello ispiratore: trasformare i vincoli architettonici in beni, valorizzando il patrimonio e la sostenibilità. Riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBACT) come soluzione per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale, il funzionamento di queste tegole fotovoltaiche si basa sul principio della bassa densità molecolare.

Ciascun modulo è formato con un composto polimerico atossico e riciclabile, che viene appositamente lavorato per incentivare l’assorbimento dei fotoni. All’interno del modulo sono incorporate delle normali celle di silicio monocristallino; la superficie, opaca alla vista e trasparente per i raggi solari, permette alla luce di entrare ed alimentare le celle.

Nei prossimi mesi, dopo Pompei le tegole fotovoltaiche copriranno i tetti di alcuni edifici pubblici a Spalato, in Croazia, e a Évora, in Portogallo, che insieme ad Alkmaar, nei Paesi Bassi, la città portoghese è uno dei siti dimostrativi che sta testando soluzioni innovative volte a coniugare la sostenibilità con la valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale, nell’ambito del progetto europeo POCITYF.

“Entro il 2050 si prevede che l’80% della popolazione vivrà in aree urbane, a loro volta responsabili dell’80% del consumo energetico globale. Questi numeri dimostrano perché è fondamentale che le città storiche, che spesso devono affrontare restrizioni legali per l’adeguamento degli edifici di interesse storico, diventino più sostenibili”, ha dichiarato Marcello Bardellini, Project Manager di POCYTIF, parte del team di ICONS, organizzazione leader nella comunicazione scientifica che guida le attività di comunicazione del progetto finanziato dall’UE, “Obiettivo di POCITYF è proprio aiutare le città storiche a diventare smart, partendo da due città faro, Alkmaar nei Paesi Bassi ed Évora in Portogallo, per replicare le azioni in sei Fellow City europee. Gli interventi vogliono fornire un impatto a lungo termine sulla qualità della vita dei cittadini agendo sulla flessibilità delle aree urbane per unire la mobilità elettrica e le tecnologie ICT ad una pianificazione urbana partecipata”.

L’italiana Tegola Canadese del gruppo IWIS, azienda specializzata nella produzione di tegole canadesi e tegole fotovoltaiche, è tra i partner tecnici del progetto europeo. “Évora è una città bellissima, in cima a una collina, esposta a sud”, ha spiegato Graziano Peterle, responsabile R&D del gruppo IWIS, “Poiché non è pianeggiante, ovunque ci si trovi è possibile vedere ogni singolo tetto della città. La maggior parte di essi sono rossi o in terracotta, ma poiché i pannelli fotovoltaici sono solitamente blu scuro o neri non passano inosservati. Per questo motivo il comune ha insistito per implementare una soluzione invisibile“.

L’unico modo per mascherare i pannelli solari sarebbe stato quello di dipingerli, si legge in un comunicato, ma questo avrebbe ridotto le loro prestazioni energetiche. Per questo motivo Dyaqua è stata chiamata da Tegola Canadese, che gestisce altre soluzioni a Évora.

La sfida è di non danneggiare gli edifici storici per scopi contemporanei, ma di utilizzare le soluzioni più innovative, rispettando il valore e il patrimonio culturale. Una volta dimostrato il successo, soluzioni come le tegole fotovoltaiche saranno testate dal progetto POCITYF anche nelle città di Bari (Italia), Ioannina (Grecia), Granada (Spagna), Celje (Slovenia), Hvidovre (Danimarca) e Újpest (Ungheria).